Con il passare degli anni, i tedesconi Suidakra si sono costruiti una solida reputazione in ambito metal, pur concedendo al sound della band (ed anche alla formazione!) di ricevere nutrite sterzate, che l’hanno portata, di volta in volta, in territori death, folk/pagan, celtic, thrash e chi più ne ha più ne metta. Una band, tra l’altro, molto produttiva, se si considera che il qui presente “Book of Dowth” è l’album numero 10 in 14 anni! E, dopo tanti cambi di rotta, il buon vecchio Arkadius sembra aver definitivamente trovato la quadratura del cerchio.

Primo album per AFM, “Book of Dowth” è la summa perfetta del Suidakra-sound: la base è e rimane un death melodico, sul quale sono innestate, questa volta con molta intelligenza, suggestioni folk, digressioni melodiche, female vocals, ma senza mai perdere di vista il suono d’insieme, che in più di un’occasione (“Battle-Cairns”, Fury Fomoraigh” ed altre) si scatena in blast-beats selvagge e ferali, ben sostenute da una band in palla e da un Arkadius più maligno che mai. Ciò non toglie che questo dischetto abbia tutti i colori possibili: le classiche power songs, come il primo singolo estratto “Dowth 2059”; il brano acustico ed intimista, come “Mag Mell”, meravigliosamente intriso di elementi folk, come peraltro la bellissima “Biròg’s Oath”, cantata da una stupenda voce femminile, purtroppo non accreditata nelle nostre liner notes. Ma c’è davvero pane per tutti i denti, e questa volta i fans di Arkadius potranno fare salti di gioia, perché “Book of Dowth” è un album riuscitissimo, dalla produzione alla strepitosa esecuzione dei tre, fino al concept lirico sottostante, scritto nientemeno che dal disegnatore della copertina, Kris Verwimp, e narrante la storia mitologica di una razza di demoni conosciuti come “Fomor”.

Una volta tanto, non abbiamo che da fare i complimenti ai Suidakra; in passato, ci hanno abituato ad albums dal valore altalenante, ma “Book of Dowth”, a parere di chi scrive, è un centro pieno. Da avere.