Non si può suonare nei
Lifelover per poi essere considerati come delle persone normali, perchè basta guardarli nelle photo session e si capisce subito di che pasta sono fatti. Indecifrabile. A dire il vero questa è una band che da anni si muove all'interno del panorama estremo, cambiando un sacco di etichette pur mantenendo sempre uno stile sopra le righe, un miscuglio di sonorità che spaziano dal Black Metal a tutto ciò che può essere catalogato sotto l'etichetta Avantgarde. Adesso è giunto il momento del nuovo album, intitolato
Sjukdom, e non c'è nulla di meglio se non farsi investire da un'ora di follia psichiatrica, riletta in chiave musicale tramite una buona dose di originalità e innovazione. Non aspettatevi chissà quali diavolerie elettroniche o sintetiche, con i Lifelover il lavoro sporco lo si esegue con gli strumenti più classici, però è innegabile come certi riff, certe soluzioni ritmiche e forse certe intere sezioni del disco in qualche modo abbiano poco a che fare con il concetto stesso di Metal (almeno come lo si potrebbe intendere con i Destruction). Per farvene un'idea basta leggere i titoli di canzoni come Led By Misfortune, Homicidal Tendencies, Expandera, Horans Hora e Becksvart Frustration, niente a che vedere con troll e foreste incantate. Disagio, alienazione, psicosi, tutto filtrato in un Avantgarde Metal dalle sfumature anche Rock, di quelle progressive e instabili. Sanno come essere pesanti e schiaccianti, ergo: armatevi di tanta pazienza, ma il loro fascino e la loro qualità sono innegabili.
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