Altro Giro, altra corsa.Terzo album per gli
Hollow Haze, con Nick Savio che si ripresenta circondato da una formazione nuovamente rinnovata, nella quale è rimasto l'unico punto fermo.
Tuttavia non si tratta in realtà di compagni di viaggio del tutto sconosciuti, la sezione ritmica aveva già collaborato in passato con Savio: Dave Cestaro con i Cyber Cross e Camillo Colleluori, oltre ai Cyber Cross, pure con i Broken Harrows, mentre Simone Giorgini è il tastierista dei Dark End, che già incidono per la Crash & Burn Records, e così l'unica vera novità resta quella del cantante, Alex "Ramon" Sonato, che si stava facendo le ossa in un paio di tribute bands, i Chrome Steel (Judas Priest) ed i Three Times Six (Iron Maiden).
Anche la musica non è rimasta del tutto immune a qualche innovazione, e se le fondamenta poggiano sempre su un classico Heavy Metal Sound, l'approccio si è fatto maggiormente cupo ed oscuro ed allo stesso tempo tagliente e con un piglio più moderno rispetto al passato, che può ricordare i Priest di "Jugulator" ma anche i Nevermore.
E la dinamica accoppiata iniziale, "Every Single Word" e "Open Your Eyes", si muove proprio in questa direzione, con un Alex Sonato che non si lascia intimidire e si rende sin da subito autore di un'eccellente performance, e lo conferma poi sul resto dell'album, facendo, ad esempio, grandi cose sull'ottima "Running".
Non manca invece l'esperienza a Nick Savio, ma nemmeno la bravura, ed il suo guitarwork ne lascia evidenti tracce nel corso delle varie canzoni, sia nei due brani veloci che abbiamo già citato, sia in quelli dove è il groove a prendere le redini, come avviene per "Pain" e "Dark Night", o nel contesto più melodico e dark di "Hot Blood".
Il finale ci consegna poi due canzoni che richiedono la giusta attenzione, la cover di "Gates of Babylon", con il classico (uno dei tanti!) dei Rainbow che ottiene un robusto e più che dignitoso trattamento da parte degli Hollow Haze, ed infine, "Beyond", uno dei momenti migliori dell'intero album, con un buon tiro ed un'enfasi epica che ben si fondono in un brano che riesce a mantenere un minutaggio contenuto ma con tante buone idee al suo interno.
Ed ora gli Hollow Haze dovranno ribadire la propria individualità, sia per potersi
sdoganare dallo status di side project di Nick Savio sia per ottenere tutti quei riconoscimenti che meritano.
Ampiamente.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?