Riuscire a giudicare lucidamente una band come questi
Black Witchery non è una cosa semplice, e non per la complessità del genere suonato (se fosse per quello basterebbero due righe), ma per alcuni fattori che entrano in gioco conseguentemente: la durata di appena 24 minuti, e un ragazzo può spendere 19 euro (almeno) per così poco? Poi ci si mette un produzione orrenda, ma perfetta per il genere suonato, un'originalità pari allo zero assoluto e una tendenza a rendersi ridicoli con trovate che sarebbero risultate stupide anche nel più profondo underground del 1993. Signore e signori in due parole:
Black Witchery. Obbiettivamente gli Stati Uniti d'America hanno prodotto realtà Black Metal di spessore decisamente più alto ma ogni tanto si lasciano andare al più puro degli istinti ed ecco quindi come si giustifica un album intitolato
Inferno Of Sacred Destruction, ossia quasi trenta minuti di cieca violenza, dall'attitudine terribilmente Punk e dal suono tagliente e cacofonico. Si sfidano le regole del più canonico mercato musicale con loro, e non è un caso se siano relegati ai margini, eppure hanno un piccolo zoccolo duro di fans, e proprio a loro (anzi, solo a loro) è indirizzato questo disco di puro e incontaminato Black Metal casinista e spietato. Quasi al limite del non sense e per questo "simpatico" mi sento di consigliarlo soltanto a chi in vita sua non è mai andato oltre il Black Metal.
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