Copertina 5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:56 min.
Etichetta:Osmose
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ICONS FALL
  2. WEAVE A WEB OF VANITY
  3. WITHOUT A SOUL
  4. SCARS
  5. KILLING INNOCENCE
  6. SILENCE OF DECADES
  7. MAXIMIZE THE MISERY
  8. DEAD IN ME
  9. THE DISCOMFORT OF ARTIFICIAL EUPHORIA
  10. FILTH
  11. BLACK HEARTED ANGEL

Line up

  • Alec: vocals, guitars
  • Paul: guitars
  • Stig Evil: guitars
  • Patka: drums
  • Tony: bass

Voto medio utenti

Ma che diamine... perchè mai devono scrivermi sulla biografia che questi fanno "old SF Bay Area's speed thrash metal" quando in realtà siamo davanti ad un metal moderno, quasi post-thrash venato di svedese, con le solite compressioni e le solite melodie? Probabilmente non si rendono conto quelli della Osmose che si tirano da soli la zappa sui piedi. Questi Divine:Decay arrivano dalla Finlandia, terra di plastica in campo metal senza pari, sono al secondo disco e hanno addirittura tre chitarristi, scelta alquanto inutile dato che su disco le armonizzazioni sono ben sporadiche. La produzione di questo "Maximize the Misery" è la solita robaccia scandinava, con suoni di batteria molto poco reali, chitarre zanzarose completamente svuotate dei medi e via dicendo. Insomma, la mano di Mikko Karmila c'è e si sente.... Musicalmente i Divine:Decay hanno solo qualche spunto in Bay Area style nel riffing di chitarra, ma nel complesso le atmosfere, molto vicine al sound svedese, e le linee vocali, lagnose e melodiche, sono ben distanti da qualunque tipo di thrash old-school. Qualche buono spunto in questo "Maximize the Misery" c'è, come nella opener "Icons Fall", dove non mancano pregevoli melodie, o in "Silence of Decades", ma devo dire che per il resto è proprio la solita solfa, senza un minimo di personalità e senza nulla di particolare che mi faccia sobbalzare all'ascolto. Canzoni poi come "Killing Innocence", tediose e soporifere, non possono che portare il giudizio complessivo del disco ben sotto la sufficienza. A tutto questo aggiungiamo una copertina francamente orrenda, realizzata da Mr Lausky, guarda caso autore di molte cover di metal legnoso made in Spinefarm, e la frittata è fatta. Concludo avvisandovi di stare attenti ai vari advertisement sparsi sui magazine di mezzo mondo, dato che dello strombazzato thrash Bay Area qui non ce n'è manco l'ombra; e se anche vi piace il psedo-thrash scandinavo e robaccie simili in voga di questi tempi, lasciate ugualmente perdere questi cinque finlandesi; ci sono in giro band molto più meritevoli, anche solo nel nostro Paese.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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