Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2011
Durata:66 min.
Etichetta:Cold Dimensions

Tracklist

  1. SPIRITS OF WINTER DARKNESS
  2. EMPIRE OF IMPERIAL SHADOWS
  3. WHERE DARKNESS & FROST PREVAILS
  4. SPELLBOUND REQUIEM OF THE WINTER NIGHT
  5. KINGDOM OF BLACK ABYSS
  6. ANCIENT SPECTRE OF OBLIVION

Line up

  • Black Sorcerer: guitar/bass/vocals
  • ShadowVoid: drums

Voto medio utenti

I blacksters statunitensi Battle Dagorath ripartono là dove avevano interrotto il proprio discorso, fermo dal debut del 2008 intitolato "Eternal Throne"; montagne innevate, inverno, gelo, desolazione, solitudine, sin dalla copertina, tremendamente simile a quella del disco di esordio.

Questi i temi trattati anche nel follow up di questo 2001 intitolato "Ancient Wraith" che inizia con il suono di una furibonda tormenta di neve, tanto per mettere subito le cose in chiaro e trascinare l'ascoltatore in atmosfere deliranti, estreme e spietate, tre aggettivi che si adattano perfettamente al black metal dei Battle Dagorath, che hanno come pregio principale quello di saper trasmettere appieno le sensazioni emananti dai loro brani.

Black metal gelido, con una registrazione low-fi ma mai approssimativa, minimale nell'approccio e nei riffs, quasi ambient vorremmo dire, data la ripetitività e la volontà ipnotica davvero efficace, anche grazie agli splendidi ma brevi inserti acustici che vanno a spezzare la furia naturalistica dei Battle Dagorath; ovviamente il duo americano non va ad inventare nulla, ma riprende gli insegnamenti norvegesi del passato, rielaborandoli ed applicandoli in maniera eccelsa; da apprezzare anche il fatto che la missione dei Battle Dagorath è estremamente riuscita sebbene siano californiani, magari registrando tra spiagge assolate alla Baywatch, palme, ragazze abbronzate in bikini e quant'altro... i due malati riescono ad astrarsi completamente dal loro ambiente catapultandosi in posti da loro distanti migliaia di kilometri e con pieno successo.
Da segnalare l'efficace uso delle voci, ora sussurranti con malignità, ora disperatamente urlanti, simili a sinistri e lancinanti fischi del vento. Impressionante, in positivo.

Stessa qualità di "Eternal Throne" per una formazione decisamente interessante e di sicuro interesse per tutti gli estimatori del black metal più gelido e disperato in circolazione.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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