Attivi sulla scena dal 1999, con un primo album nel 2001, dopo diversi cambi di line-up (due ex membri suonano attualmente nei conterranei
Caliban) giungono quindi alla loro quarta release sotto l'egida della tedesca Massacre Records.
La prima parola che mi è saltata in mente appena terminato l'ascolto di questo album è stata "Boh". Boh, perchè dopo il primo giro nel lettore è un album che lascerebbe spiazzati anche i più assidui ascoltatori..è un album vario e variegato, dove fanno capolino diversi generi accomunati dal suffisso -core, parte integrante e denominatore comune della musica dei 5 ragazzi tedeschi.
Si parte infatti con
"Welcome to Forever" una vera e propria sfuriata in classico stile deathcore (forse troppo classico, ma sull'argomento ritorneremo in sede di commento finale),dove abbiamo il primo impatto con la versatile voce di
Lars Telkof, che ci accompagnerà per tutto l'album in un saliscendi di growl, scream e clean vocals, interpretate in maniera più o meno egregia. Proseguendo nell'ascolto troviamo episodi quasi al limite del black metal, quali
"Perfection" o
"Awaken", quest'ultima una delle migliori del lotto per la sua varietà a livello musicale, con aperture quasi elettroniche e chitarre decisamente sugli scudi. Con
"My Poison" Lars ci permette invece di ascoltare anche il suo cantato pulito, onestamente niente di imprescindibile. La canzone però è molto particolare, con un chorus richiamato solo musicalmente che ri-esplode dopo la seconda parte di clean vocals. Ma la palma della canzone migliore va a
"Day of the Apocalypse", che riassume perfettamente nei suoi 5 minuti e spiccioli tutto il 6RtK-pensiero, presentandoci tutta la varietà, musicale e vocale, che possiamo trovare sul disco. Prima della fine, i nostri teutonici si lasciano andare anche ad un mero esercizio di stile con
"Wandering Stars", una strumentale dai toni soft utile forse per staccare un po' la spina ma che non lascia nulla in eredità.
In conclusione, torniamo all'appunto posto dopo la prima canzone: il cd è effettivamente vario, è effettivamente suonato bene, è effettivamente cantato discretamente bene, però non è nulla di nuovo o che faccia gridare al miracolo. Tutte le canzoni sanno di già sentito, pur nella loro varietà, e alla fine non lasciano nulla che valga la pena di essere ricordato, a parte il già citato binomio
"My Poison" - "Day of the Apocalypse". Consigliato agli amanti del metalcore più estremo che potrebbero trovarlo molto interessante, per gli altri onestamente nulla di imperdibile.