Gli
Untory ne hanno percorsa di strada, sono una band che dal 1993 si sbatte per suonare Death Metal in un paese che già di suo non è ricettivo nei confronti del Metal in generale, figuriamoci di quello estremo, e mi sto riferendo non tanto alla qualità dei singoli quanto al riscontro "commerciale".
Indifferent è il loro esordio sulla lunga distanza, autoprodotto, ma non per questo di livello inferiore a tante altre pubblicazioni blasonate e completamente inutili. Il titolo non è di quelli classicamente Death Metal ma forse sta a sottolineare un'attitudine particolare fatta di attaccamento a un'idea, di essere indifferenti a tutti e a tutto e proprio per questo sentirsi maggiormente motivati ad andare avanti. A livello musicale siamo al cospetto di 43 minuti di puro e incontaminato Death Metal made in USA, e l'influenza di gruppi come i Morbid Angel è forte, nel riffing claustrofobico, nelle ritmiche ossessionanti e nel growling mai troppo profondo. In brani come The World Decay, Human Flesh Market e Trapped Nature è possibile ascoltare un insieme di atmosfere che si fanno sempre più soffocanti e annichilenti, senza mai raggiungere chissà quale velocità esecutiva. Nel caso degli Untory non è tanto la violenza bruta a fare la differenza ma il saper dosare gli ingredienti in un qualcosa di oscuro e mefitico, un po' come succedeva con certe band dei primi anni 90. Inutile dire che all'interno di Indifferent non troverete cose innovative, non è il loro caso, e nemmeno lo vogliono.
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