Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:52 min.
Etichetta:MDD records

Tracklist

  1. WAS ANGST IST
  2. MEHR ALS NUR WORTE
  3. DIE LETZTE SCHLACHT DER FüNFTEN
  4. VON EIG'NER HAND
  5. RINGFLUCH
  6. LEBENSWANDEL
  7. DIE NIBELUNGENMäR'
  8. WAHN & CHAOS
  9. NACHTWACHER
  10. TATENKLANG
  11. VIER REITER

Line up

  • Phil : bass
  • Balrogh : drums
  • Tetzel : guitars (rhythm), vocals
  • Claus Cleinkrieg : guitars (lead)

Voto medio utenti

Dopo quattro anni dall’esordio “Aufbruch” tornano sulle scene i tedeschi Asenblut con il qui presente “Von Worten Und Taten” e quanti avevano avuto modo di gioire quasi un lustro orsono avranno di che stropicciarsi le orecchie…I quattro baldi crucchi continuano sulla strada tracciata in precedenza, portando il loro suono un po’ più in la del thrash/death degli esordi, infatti decidono di aggiungere un fiero spirito vichingo che li proietta direttamente nel filone viking/death tanto caro ai maestri Amon Amarth. In particolare della band di Johan Hegg prendono la parte più melodica e epica e cercano di fonderla con il suono degli esordi senza mai nascondere questa infinita passione, anzi in diversi casi come “Ringfluch” o “Vier Reiter” , si scade quasi nella clonazione pura, con brani che sembrano delle vere outtakes dei recenti album dei nostri vichinghi svedesi. La smodata passione della band del leader Tetzel per gli Amon Amarth, si evince anche in fase di scelta dei suoni per i solos come in “Die Letzte Schlacht Der Funften” , dove, purtroppo, le parti solistiche sono oltremodo tirate per le lunghe finendo per annoiare e non aggiungendo niente al valore della composizione. Quando gli Asenblut riescono a liberarsi un po’ dell’ombra ingombrante che pende su di loro, riescono a tirare fuori anche delle cose interessanti come in “Mehr Als Nur Worte” , o in “Wahn & Chaos” dove riescono a risollevare un brano abbastanza anonimo con un break che dona una buona epicità al pezzo. Detto questo è evidente come gli Asenblut riescano a dare il meglio di se stessi quando riescono a far viaggiare di pari passo la propria ispirazione e le forti influenze esterne, nasce così “Was Angst Ist” il miglior brano dell’album, o “Von Eigner Hand” dove il quartetto si limita a proporre cose altrui filtrate da un minimo di sentire personale. Al di fuori di ogni schema la conclusiva “Lebenswandel” che si segnala per lo slow tempo utilizzato e per una parte narrata posta in apertura di brano che riesce ad infondere subito il giusto mood epico/evocativo. Giunti alla fine dell’album si ha la sensazione di aver ascoltato qualcosa di sufficientemente interessante e quindi di non aver sprecato del tutto il proprio tempo…Resta evidente che la band debba decidere cosa fare, o diventare definitivamente una cover band oppure lasciarsi guidare dal proprio istinto, abbattere ogni tipo di preconcetto e vedere cosa ne uscirà. Oggi possiamo anche promuoverli con una sufficienza piena ma è evidente che ci si è limitati al minimo indispensabile, con molta farina proveniente dal sacco altrui…chiudiamo un occhio…

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