Terribile... lo sapevo che prima o poi anche i norvegesi avrebbero fatto un passo falso muovendosi all'interno del loro habitat naturale: il black metal. Il compito di rendersi ridicoli è affidato agli Hatepulse, un gruppo che ha ragione di esistere solo per i deliranti commenti riportati dietro al cd: "La nostra politica è la misantropia. Odiamo chiunque allo stesso modo. Non importano differenze razziali, sessuali, sociali o religiose. Siete tutti bastardi della stessa puttana terra! Fateci un grosso favore e ammazzatevi!!!". :) Lo so non c'è neanche bisogno di commentare, ma d'altronde gli Hatepulse escono dalla scuola dei Carpathian Forest, un gruppo che ci ha spesso e volentieri abituati a queste... ehm, come chiamarle?... sentite dichiarazioni. Da un gruppo inutile non può che arrivarci una musica inutile: venticinque minuti di cliché rubati ai più bravi, magari a quelli che non esistono più, e buttati assieme giusto per poter dire "ehi, ci siamo anche noi". Di fondo si potrebbe anche notare qualche partitura elettronica derivata dai Limbonic Art, o qualche riff black metal più riuscito degli altri... ma in generale è musica che abbiamo già sentito e assimilato in passato. Se qualcosa di positivo si può anche tirarlo fuori dalla cadenzata "God Of Hypochrisy" (introdotta da una messa nera di Aleister Crowley) o dalla battagliera "Suicidal Melancholia", è altrettanto difficile trovarlo negli altri tre pezzi, composti con tanta maniera e neanche troppe capacità. Ad affossare definitivamente un lavoro già maldestro ci pensa la conclusiva "Dodsferd", un terrificante tentativo di tirare sulla baracca anche l'industrial degli ultimi Satyricon. Peccato che l'assolino iniziale l'abbia composto un bambino di cinque anni mentre si esercitava a casa con la chitarra... speriamo che in futuro riusciate a fare di meglio. Anche se ne dubito fortemente.
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