Zell e Losbjer formano nel '95 una death-band con influenze melodiche, ma nel '99 con "Fervent Dream" la direzione presa è il prog metal, nel 2001 il grande successo di critica con l'eccellente "The Window Purpose", che mischiava sapientemente Pain Of Salvation, Evergrey, Enchant con uno stile unico e personale. Ora il passaggio ad una nuova label ed un concept che rivela tutto il lato più cupo, oscuro, intimista e ruota attorno alla storia di una ragazza vittima di maltrattamenti e delle riflessioni lungo il suo viaggio solitario e doloroso (il riferimento a "Brave" dei Marillion è più che evidente). Rispetto a "The Window Purpose" si nota una forte maturità nei testi, un sound votato più al pop-rock che al metal, una predilezione per i toni sommessi, le voci quasi sussurrate e la ricerca di momenti atmosferici e toccanti. La produzione punta molto su un suono quasi freddo e minimalista, senza però mai dimenticare la melodia, il primo riferimento ai Pain Of Salvation di "Remedy Lane" salta subito all'orecchio più attento, ma anche gli Anathema di "A Fine Day To Exit", i Pink Floyd, i Marillion di Steve Hogarth, mentre sono piacevolmente spariti i growls presenti (anche se in minima parte) in "The Window Purpose". Tra i pochi difetti noto qualche intermezzo strumentale troppo lungo e dispersivo e la non memorabile prova vocale di Stefan Zell (ma sappiamo benissimo che in questo genere di Daniel Gildenlow ce ne è uno solo).
Consigliato solo a quei pochi fortunati che sapranno cogliere gli aspetti più intensi ed emozionali dopo diversi ed attenti ascolti,astenersi fanatici di tempi dispari e cambi di tempo repentini.
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