Diciamoci la verità che nessuno si offende e soprattutto gli interessati non ci rimettono nemmeno una copia venduta: gli
Arch Enemy sono una band che ha avuto la bravura/fortuna di infilare tre album, i primi, molto buoni e la scaltrezza nel momento di maggiore successo di silurare il buon
Johan Liiva alla voce per inserire una bella ragazza, avvenente, che ha scatenato il gossip anche nel panorama metal, dato alla band un monte di copertine sui magazine metal e tanta notorietà che altrimenti gli sarebbe stata negata.
Da quel momento è iniziato un processo a catena che ha portato i fratelli
Amott a comporre un disco costantemente meno valido del successore, tant'è vero che della parte di carriera con la
Gossow alla voce personalmente riteniamo un buon album solamente il primo, ovvero "
Wages of Sin", uscito ormai ben 10 anni fa.
Il successivo "
Anthems of Rebellions" del 2003 già era a malapena ai margini della sufficienza mentre da "Doomsday Machine" del 2005 e "
Rise of the Tyrant" del 2007 gli
Arch Enemy sono sprofondati in un'aridità compositiva imbarazzante, stante in un compitino ben eseguito ma privo di qualsiasi spessore, ispirazione, feeling, se tralasciamo le buone idee che la coppia Amott dimostra ancora oggi di avere in quei pochi momenti di voglia e di lucidità.
Quattro anni e passa di attesa sono un insulto per qualsiasi ascoltatore, dal fan più esagitato all'utente distratto, e questo nuovo "
Khaos Legions" consegna l'impressione di essere stato ideato e composto nell'arco di qualche sonnolento di weekend, così tanto per rispettare il contratto con la
Century Media ed andare in tour a rifocillare il conto in banca.
Un grosso problema è, come abbiamo detto, il songwriting che non è obbrobrioso ma non è nulla di che (a volte scandalosamente leggerino e frivolo, questo sì), e questo da una band del genere non può assolutamente passare anche perchè talvolta si possono ascoltare fraseggi davvero convincenti, a cui peraltro ci avevano ampiamente abituato, come nella brillante "
Bloodstained Cross" ma è inutile nasconderci dietro ad un dito:
Angela Gossow alla voce NON SI PUO' ASCOLTARE!
Fatele fare i servizi fotografici, fatela essere la manager della band, la fidanzata di Michael, la nuova Lady Gaga, la cantante dei Nightwish, quello che volete voi, ma a cantare death metal non è capace, punto.
Autocitandomi dalla recensione del 2006 di "
Doomsday Machine":
"Già, sforzarsi. Perché la bella Angela Gossow si sforza da morire, e questo sforzo si sente, rende la sua voce innaturale, non fluida, non potente, ma solamente sforzata, e di stenti si muore, non si fanno i disconi. [...] Bello tutto, bella pure la fatona gambalunga Angela con le sue copertine sexy su tutti i mags metal europei, ma per carità, ridateci Johan Liiva o qualsiasi altro cantante dotato di palle, in senso fisico e metaforico."
Gli Arch Enemy così facendo rimarranno una band, anzi un carrozzone, che muove un monte di soldi e merchandising, ma la musica con la M maiuscola è rimasta ferma al 2001. Dopo "
Wages of Sin" il vuoto cosmico.
Se vi accontate di canzoncine orecchiabili e "carine" al primo ascolto urlate da una vocina isterica e fragile come quella di vostra suocera che vi sgrida perchè avete lasciato il caffè sul fuoco, beh allora "
Khaos Legions" potrebbe regalarvi qualche minuto di relax.