Nati nel 2008, su iniziativa del chitarrista Steve Zambelli, a cui si sono aggiunti nel tempo il bassista Manuel Gatti ed il batterista Simone Oldofredi (entrambi già componenti dei Dog'n'Bones), i
Wicked Machine hanno trovato la loro definitiva quadratura con l'ingresso del navigato vocalist Alberto "Drago" Ragozza, che i più attenti conoscitori dell'hard'n'heavy tricolore ricorderanno a capo dei Love Machine sull'ormai mitico album "Hungry For Your Love" (1992). Il sound della band lombarda è un avvincente mix tra sonorità heavy power e class metal, con punte di assoluto rilievo nell'anthemica "F.Y.I.A.D.", grazie a quel refrain "stoppato" immediatamente riconoscibile, oppure nell'irresistibile mid tempo di "Raw'n'True", dove Drago può esprimere tutta la sua esperienza di frontman della "vecchia guardia". "Broken Mirrors" e "I'll Bury Your Screams" sembrano quasi due outtake da un qualsiasi Dokken album della seconda metà degli anni '80, mentre la dinamitarda "Rock Light" vede la band scaraventarsi con foga su quelle classiche tematiche hard'n'roll tanto care agli AC/DC. Interessante anche la cover di "The Trooper" degli Iron Maiden, arrangiata praticamente a mò di ballad epica: sono sicuro che Harris e soci apprezzerebbero la fantasia ed il pathos dei Wicked Machine nella gestione di questo all-time classic. Così come noi abbiamo decisamente gradito questo pregevole esordio sulla lunga distanza.
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