In questi mesi, su queste pagine, ci siamo spesso lamentati della scarsa qualità che ha caratterizzato le uscite dei “grandi nomi” del death mondiale.
Abbiamo attraversato una vasta gamma di sensazioni negative, disceso una penosa scala che ci ha fatto sentire orfani di tante sicurezze passate, di tanti anni trascorsi in compagnia del metallo morto.
Ma come nelle migliori storie a lieto fine, ecco giungere inaspettato l’album che ti riconcilia col genere, l’album che ti fa ritornare il (macabro) sorriso quando non ci speravi più ed eri già pronto per metterti alle spalle il 2011.
Il merito è tutto dei californiani
Exhumed, che per la loro sesta fatica “All guts no glory” hanno pensato bene di rilasciare un disco che è un incubo partorito dalla mente di un macellaio che ascolta a tutto volume “Necroticism…” dei Carcass!
Un concentrato di riff assassini e cambi di tempo, un death/grind figlio legittimo di Michael Amott e Bill Steer che saprà tanto di anni novanta, ma che è capace di scatenare un furioso headbanging anche in una statua di marmo.
Ma “All guts, no glory” è anche tanta ironia. Già a partire dal titolo, gustosa variazione del detto inglese “No guts, no glory” (traducibile più o meno in “chi non tenta, non sbaglia”), passando per “I rot within” fino a “So let it be rotten...so let it be done, Matt Harvey & Soci portano l’ascoltatore nel loro grandguignolesco mondo di mutilazioni e perversioni.
Il sottoscritto era dai tempi di “Goremageddon” dei belgi Aborted che non si trovava fra le mani un lavoro ispirato dalla band di Liverpool così convincente ed inattaccabile (in qualche misura pure rassicurante), dall’altissima qualità sia in fase di composizione che in quella di arrangiamento.
“All guts, no glory” è un viaggio attraverso un frullatore dalle lame arrugginite, che ci restituisce una band in forma smagliante pronta a scatenare letteralmente l’inferno in sede live.
Permettetemi infine di utilizzare in chiusura una etichetta in voga di diversi anni fa: questo è puro “corpsegrinding death metal”!
A buon intenditore poche parole.