Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:55 min.
Etichetta:Frontiers Records
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. LOST FOR WORDS (FEATURING STEVE MORSE)
  2. RAISED IN CAPTIVITY (FEATURING ROBERT FRIPP)
  3. GOODBYE ELSINORE (FEATURING STEVE HACKETT)
  4. THE LAST NIGHT OF MY LIFE (FEATURING ALEX MACHACEK)
  5. WE STAY TOGETHER (BONUS TRACK, FEATURING STEVE HACKETT)
  6. THE HUMAN CONDITION (FEATURING TONY KAYE)
  7. STEFFI’S RING (FEATURING GEOFF DOWNES)
  8. THE DEVIL AND THE OPERA HOUSE (FEATURING EDDIE JOBSON)
  9. NEW STAR RISING (FEATURING MICK BOX)
  10. DON’T MISUNDERSTAND ME (FEATURING TONY KAYE)
  11. MIGHTY RIVERS (FEATURING ANNEKE VAN GIERSBERGEN)

Line up

  • John Wetton: vocals, bass, acoustic guitar, keyboards
  • Billy Sherwood: various instruments
  • Steve Morse: guitar
  • Robert Fripp: guitar
  • Mick Box: guitar
  • Steve Hackett: guitar
  • Alex Machacek: guitar
  • Tony Kaye: keyboards
  • Geoff Downes: keyboards, backing Vocals
  • Eddie Jobson: violin
  • Anneke Van Giersbergen: vocals

Voto medio utenti

Consueta “parata di stelle” per il nuovo albo solista di John Wetton, uno di quegli artisti a “tutto tondo” la cui enorme qualità non può proprio essere messa in discussione.
Per lui parlano una carriera di oltre quarant’anni di prestigiosa e affermata sussistenza musicale (Family, King Crimson, Roxy Music, Uriah Heep, U.K., …), culminati nel supergruppo Asia e proseguiti con il progetto Icon insieme all'amico Geoff Downes, poco prima che insieme agli altri membri originali i due ricostituissero il team artefice delle immarcescibili “Heat of the moment” e “Only time will tell”.
Una parabola artistica che gli consente di contornarsi di “vecchi” e “nuovi” amici per solcare le immense possibilità espressive della sua voce attraverso un percorso piuttosto eterogeneo, che contempla atmosfere più istantanee di marca “asiatica”, soluzioni “iconisticamente” intimiste e melodrammatiche, leggeri tocchi prog e hard, nonché momenti di magica estrazione folk, per un lavoro piuttosto magnetico e convincente.
Forse, a ben analizzare il personale coinvolto era lecito aspettarsi qualcosa di più, ed è altresì abbastanza agevole individuare alcune disposizioni compositive non esattamente “travolgenti”, ma francamente sono sufficienti la regale ugola da “one in a million” di Sir. Wetton e un numero comunque rilevante di ottime canzoni per ritenere ampiamente soddisfatta la propria brama di musica superiore.
Scalpita l’opener “Lost for words”, con la chitarra di Steve Morse a cesellare da par suo, fluttua la title-track, tra energia, dramma e sublimazioni tecno-prog-rock, così come “The last night of my life” frizza di armonie non lontane dal Yessound immortalato nella sua tecnologica esposizione ottantiana.
Le geometrie del refrain di “We stay together” tentano con fortuna alterna di replicare le smash-hit degli Asia, non dispiace l’orchestrazione un po’ stucchevole di “Don’t misunderstand me”, lascia perplessi la melodia inoffensiva di “New star rising”, mentre tocca alle venature blues di “The human condition” riprendere a scaldare il cuore, ma se volete qualcosa di veramente “pericoloso” per i vostri sensi, abbandonatevi con fiducia al fatato afflato celtico di “Goodbye Elsinore”, reso ancora più intenso negli intarsi acustici di “Steffi’s ring”, oppure all’imponente impatto evocativo di “The devil and the Opera House” (brano scritto con Richard Palmer-James, coadiutore dei King Crimson, e impreziosito dal violino di Eddie Jobson, collaboratore di Curved Air, Roxy Music, U.K., Jethro Tull e Frank Zappa ...), vedendo completata l’opera di soggiogamento con la conclusiva “Mighty rivers”, una gemma di rock sinfonico (realizzata con il contributo della Seattle Symphony Orchestra), in cui la sontuosa laringe della mia “amata” Anneke Van Giersbergen si fonde magistralmente con quella di Wetton, consolidando un appassionante sodalizio già sperimentato ai tempi di “Rubicon”.
Pur inferiore al favoloso predecessore “Rock of faith, “Raised in captivity” rappresenta l’ennesimo capitolo positivo di questa lunga e bella “storia”, capace di regalarci, ne sono certo, tante altre pagine emozionanti …
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.