Ed anche per gli Svedesi Morifade arrivò l’atteso traguardo del terzo disco, arricchito ancora una volta dalla partecipazione di Andy LaRoque in veste di produttore. Sin dalle prime note di “Domi<>Nation” è palese la volontà del sestetto scandinavo di continuare il discorso già (timidamente) intrapreso con il precedente “Imaginarium”, distaccandosi così dai dettami caratteristici del power metal di matrice europea. I Morifade intraprendono quindi una strada che tende ad allontanarli dallo stile di band come Storyteller, Insania, Vhaldemar e Axenstar, preferendo puntare su soluzioni maggiormente ricercate piuttosto che sulla velocità esecutiva e sull’immediatezza dei refrain, che comunque rimangono estremamente catchy; un risultato che viene raggiunto soprattutto grazie all’ottimo lavoro del tastierista Fedrik Eriksson, in grado di tessere trame sonore apprezzabili e mai ingombranti, donando così al sound dei Morifade una maturità mai conseguita nella precedente discografia. Concettualmente i testi di “Domi<>Nation” vertono sull’immortale ed attualismo “1984”, romanzo scritto da George Orwell, fornendo così un ulteriore spessore ad un album da non trascurare, perfetto manifesto di una band all’apice delle proprie potenzialità. Degna di nota l’edizione limitata del disco, resa accattivante da ben cinque bonus track (fra cui figura la cover di “Judas”, tratta dal repertorio dei primi Helloween) ed il video di “Lost Within A Shade”, brano tratto dal secondo disco.
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