Nati da un idea di Samuel Arkan, gli
Epysode propongono un progressive metal molto moderno e carico di influenze prese soprattutto da tutto quanto di buono è stato fatto nell’ultimo decennio. Un debut album che le parole dello stesso mastermind definiscono come un concept basato su un thriller soprannaturale, molto profondo e in grado di trasportare l’ascoltatore in una vera e propria avventura sonora.
Devo dire che, almeno parzialmente, le parole di Arkan corrispondono al vero. Un ottimo disco, da gustarsi per intero, votato soprattutto alla prepotenza e quindi carico di pezzoni metallosi. Azzeccata e chiaramente distinguibile la presenza di diversi personaggi, le cui linee vocali si inseguono senza sosta per tutta la durata dell’album, in un susseguirsi di emozioni e melodie ad effetto, come nella splendida title-track. Ingiusto, comunque, concentrarsi sui singoli pezzi di un’opera concepita come un'unica entità e quindi bisognosa di essere ascoltata in questa maniera.
Per gli amanti del progressive più moderno e per i maniaci dei concept, un disco in grado di incontrare ampio consenso. Non cambierà la storia del prog metal, ma un’oretta in sua compagnia la si passa più che volentieri, anche perché sentire vocalità così intense accompagnate da musicisti con gli attributi quadrati fa davvero sempre piacere.
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