Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:50 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. TEMPTATION
  2. THE HYPOCRISY
  3. THE IMPOSITION
  4. THE DECEIT
  5. THE VIOLATION
  6. THE EGOISM
  7. THE BETRAYAL
  8. THE FORSAKING
  9. THE OPPRESSION
  10. AGONY

Line up

  • Paolo Rossi: bass, clean vocals
  • Francesco Paoli: drums, guitars, vocals
  • Cristiano Trionfera: guitars, vocals, orchestral arrangements
  • Tommaso Riccardi: vocals, guitars
  • Francesco Ferrini: piano

Voto medio utenti

Dopo l'ottimo esordio "Oracles" e l'altrettanto ottimo EP "Mafia", i nostri Fleshgod Apocalypse sfornano oggi il loro secondo album in studio, un disco che è foriero di parecchie novità in casa della band italiana: sicuramente la più importante è l'entrata in pianta stabile del tastierista Francesco Ferrini, seguita a ruota dall'importante contratto che il gruppo è riuscito ad ottenere dalla potente label Nuclear Blast che sicuramente darà una spinta enorme alla visibilità dei Fleshgod. Non ultimo da segnalare anche il cambio di logo, decisamente più leggibile e 'pulito'. Viene dunque spontaneo chiedersi se tutto questo abbia avuto delle ripercussioni anche a livello di sound dei nostri, e purtroppo la risposta è sì: "Agony" è permeato in ogni nota da un'impronta sinfonica che fino ad oggi era rimasta di mero contorno, non risultando mai ingombrante o invadente; oggi questa stessa componente è diventata pietra angolare della musica della band romana, che da formazione brutal death si è trasformata in una specie di gruppo symphonic death. Il risultato che se ne ottiene è pacchiano, con orchestrazioni pompose e magniloquenti che sotterrano completamente l'operato delle chitarre e che stonano decisamente con il lavorare fremente e incessante della batteria, mentre a peggiorare ulteriormente le cose intervengono le clean vocals ormai sistematiche di Paolo Rossi: ma mentre su "Mafia" queste erano inserite in maniera sensata e ponderata, lo stesso non si può dire di "Agony" dove spesso risultano fuori contesto ed assolutamente inadeguate. Emblematica in questo senso è "The Deceit", dove lo starnazzare del bassista Paolo Rossi risulta persino fastidioso. Certamente pezzi come "The Violation" o "The Egoism" (con tanto di cantato lirico da parte di una cantante, evitabile da quanto imbarazzante) sembrano in generale più azzeccati, ma in generale a gravare su questo disco è una sensazione di artificiosità e plasticosità che francamente non mi sarei aspettato dai Fleshgod Apocalypse fino ad un anno fa: sotto la coltre barocca e pacchiana delle orchestrazioni si coglie ben poco, come dire "tutto fumo e niente arrosto".
Sicuramente l'interesse da parte della Nuclear Blast ha rappresentato una svolta nella carriera dei Fleshgod Apocalypse, che grazie anche a questa svolta a livello musicale saranno in grado di allargare di molto la cerchia dei propri seguaci. Di contro, si tratta di una mutazione che i fan della prima ora e più legati alla loro componente death metal difficilmente perdoneranno loro. Della formazione che stupì tutti con "Oracles" in "Agony" rimane ben poco....

Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata
Da avere

Disco da avere, ascoltare più di una volta, assimilare e riascoltare fino alla nausea. Molto discutibili alcune considerazioni sulle orchestrazioni (il pacchiano è ben altro) e sulla voce di Veronica Bordacchini su "The Egoism" (evitabile? E' la parte migliore del pezzo!), ma del resto "i gusti son gusti...disse il gatto che si leccava il culo"

Cambio stilistico scioccante ma disco buono

Se toglieste chitarre, blast beat e growl, il disco si reggerebbe in piedi da solo e questo fa onore alle orchestrazioni. Con l'aggiunta della compattezza delle chitarre, di un growl tirannico e di un drumming eccezionale si aggiunge quel qualcosa in più. Avrei preferito sentire delle chitarre più protagoniste con dei veri e propri riff piuttosto che come "accompagnamento" alle parti sinfoniche ma il disco ha una sua coerenza e dignità.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 set 2011 alle 17:30

bello vedere le reazioni diverse che ha scatenato sto disco: si passa dalle 5 stelle, per un 7,5 fino a un 5 :D

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