Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2011
Durata:48 min.
Etichetta:Lion Music

Tracklist

  1. EPILOGUE (STORYTELLER)
  2. LIFE ON EARTH
  3. ORIGINS OF MANKIND
  4. THE WORST HAS YET TO COME
  5. AN UNTOLD MESSAGE
  6. TO THE EARTH AND BACK
  7. SIRENS
  8. PITCH BLACK
  9. SILENCE CALLING
  10. SPECIES
  11. ENEMY WITHIN
  12. ORACLE

Line up

  • IAN PARRY :Lead, harmony, choir, backing vocals
  • STEPHAN LILL: Rhythm & solo guitars on 2, 4, 6, 8, 11,12
  • NIELS VEJLYT: Rhythm & solo guitars on 3, 9, 10 & 12
  • VEITH OFFENBÄCHER: Rhythm & solo guitar on track 7
  • KRISTOFFER GILDENLÖW: Bass on 2, 3, 8, 10 & 12
  • JENS FABER: Bass on : 4, 5, 6 & 7, guitars on 5
  • CASEY GRILLO: drums & percussion
  • KALIN JECHEV: Piano, keyboards (except on 5)
  • ANI LOZANOVA: Harmony & choirs on 4, 6, 7, 9 & 12
  • LENE PETERSEN: Lead vocals on 5, 9, 10 & 12, choirs (except on 6 & 7)

Voto medio utenti

Il quinto ed ultimo capitolo sotto il monicker “Consortium Project” ci presenta uno Ian Parry come sempre in forma. Stavolta, il roster degli ospiti si è un po’ prosciugato, presentando comunque “teste di serie” come Casey Grillo (Kamelot) alla batteria, Kristoffer Gildenlow (ex Pain of Salvation) al basso, e tanti altri artisti che nella maggior parte dei casi ruotano intorno alla scena musicale olandese, dalla quale Ian è stato ormai adottato da anni.

Musicalmente, “Species” è forse il capitolo più muscoloso della discografia, presentando strutture più potenti, seppur velate di scuro, tanto da portare la label ad etichettare questo cd come ‘gothic’, definizione che secondo me non calza molto bene. Più che altro parlerei di un heavy, a volte power metal moderno e robusto, che comunque concede ampio spazio alla magica voce di Ian e dei suoi comprimari, bravi in più d’una occasione a creare l’atmosfera da soli, grazie soprattutto agli intrecci delle guest vocalists femminili.

E così, mentre la storia si conclude con tanto di invasione aliena e lotta all’ultimo respiro per la sopravvivenza, il tutto ci viene narrato con poco spazio per prendere una boccata d’aria, e molto metallo forgiato con classe ed esperienza. Non vi nascondo, tuttavia, che le linee vocali e le strutture delle varie songs non mi abbiano affatto sorpreso od entusiasmato, cosa che, a dire il vero, mi era già successa con ogni capitolo del Consorzio, che secondo me aveva la pecca di essere un progetto troppo variegato ed eterogeneo, per risultare solido e ben costruito. Ciò non toglie che, soprattutto per gli amanti dei precedenti 4 albums, “Species” sia la degna conclusione di una saga appassionante, che si sviluppa ormai da 12 anni.

Credo, in conclusione, di poter affermare che anche “Species” si incastona perfettamente nella discografia del Consortium Project, una fucina di idee e musica di grande valore, ma che secondo me ha un po’ sprecato la mole di talento che si è ritrovata tra le mani nel corso degli anni.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 ago 2011 alle 14:34

progetto musicale che non mi ha mai troppo entusiasmato... sarà che non riesco ad esser imparziale...Ian Parry si è imposessato e poi ha distrutto e cancellato quella ottima band che eveva il nome di "ELEGY",ogni sua creatura ora la boccio a prescindere! ^^

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