Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:41 min.
Etichetta:R.I.T.F. records

Tracklist

  1. SCATTERED REMNANT
  2. THE ADMONISHMENT
  3. DOWN COMES THE FRAMEWORK
  4. REVULSIVE BUTCHERY
  5. SONS OF SLAVES
  6. IMPRISONMENT
  7. CHAOS REVOLTS
  8. DEGENARATION SUBLIME
  9. SWORN TO REPEL
  10. MASS FOR THE BLIND

Line up

  • Joost Van Der Graaf: Bass
  • Koen Herfst: Drums
  • Rory Hansen: Guitars
  • Harry van Breda: Vocals

Voto medio utenti

Balzati all’onore delle cronache oranje con l’omonimo EP uscito poco meno di due anni fa, gli olandesi I Chaos sono considerati in patria una delle band su cui puntare nel prossimo futuro.
La line-up è composta da veterani della scena death olandese avendo militato in band quali Sinister, Chyper, Blowtorch e la sicurezza con cui trattano in “Human repellent” la materia è evidente anche a chi ascolta saltuariamente questo genere di metal.
Il death/brutal contenuto in questo album si ricollega ai già citati Sinister, ai Cannibal Corpse, ai Suffocation e va dritto all’obiettivo senza perdersi in fronzoli inutili dando l’impressione di una furia controllata e non fine a sé stessa.
Seppur non siano una band innovativa, il groove trasmesso dagli I Chaos è di quelli positivi: il riffing tagliente di Rory Hansen si coniuga alla devastante sessione ritmica del duo Joost van der Graaf (basso)e Koen Herfst (batteria) lasciando la piacevole sensazione di avere fra le mani un disco di livello più che discreto e non una band a corto di idee o di fiato.
Certamente la produzione presso gli Excess Studios di Rotterdam (noti nel settore estremo perché vi hanno registrato band quali Severe Torture, Prostitute Disfigurement) ha il suo peso e contribuisce non poco a quanto detto appena qualche riga sopra, risultando piena ma con equilibrio fra gli strumenti e le vocals di Harry Van Breda.
Non so se saranno la next big thing in casa Olanda, ma gli I Chaos con “Human repellent” ci regalano quell’elettricità che è deficiente nell’ultimo Pestilence (oserei dire album da encefalogramma piatto ) e (molto) alternata in “Legacy of ashes” dei Sinister.
Mi si permetta una piccola critica: la copertina del cd ad opera di Erik Visser è di dubbio gusto e potrebbe far pensare ad una band goregrind, quella dell’EP del 2009, seppur un filo banale, gli è riuscita meglio.

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