Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2011
Durata:51 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. HABGIER UND TOD
  2. HOCHZEITSTANZ
  3. ODE AN DIE FEINDSCHAFT
  4. EULENSPIEGEL
  5. SüNDENFALL
  6. NACHTIGALL UND ROSE
  7. GOTT WüRFELT NICHT
  8. NACH JAHR UND TAG
  9. ORPHEUS
  10. SPIEL MIT DEM FEUER
  11. FIAT LUX
  12. DER LETZTE SPIELMANN
  13. WIEDER UNTERWEGS

Line up

  • Alea der Bescheidene: Vocals, Guitars, Bagpipe, Shawm, Guitar
  • El Silbador: Bagpipe, Shawm
  • Falk Irmenfried v. Hasen-Mümmelstein: Bagpipe, Hurdy-Gurdy, Shawm
  • Lasterbalk der Lästerliche: Drums, Percussion, Davul
  • Luzi das L.: Bagpipe, Shawm
  • Jean Mechant, der Tambour: Drums, Percussion, Guitar, Vocals (Acoustic Line-up)
  • Bruder Frank - Bass, Chapman Stick (Rock Line-up)

Voto medio utenti

Il primo aggettivo che mi viene in mente, alla fine dell’ascolto di “Sturm aufs Paradies”? ‘Lungo’.
Si, amici/che lettori/trici di Metal.it, che disco lungo, ripetitivo e medievalense (scusate per il neologismo)! Ok, lasciando stare le baggianate, il nuovo album dei Saltatio Mortis è una gradita conferma per che preferiva la mistura più equilibrata di metal e folk, quella per capirci di “Aus der Asche”. La band di Alea e soci, dunque, fa della coerenza una bandiera ed alterna sapientemente pezzi più tirati (come la bella “Der Letzte Spielmann”, a mio avviso il picco dell’album, o l’energica opener “Habgier und Tod”) a momenti di più ampio e leggero respiro, in cui gli strumenti della tradizione celtica prendono il sopravvento, su linee vocali mai originali più di tanto, ma questa è. L’ovvio (e a me graditissimo) cantato in tedesco conferisce di certo un suggestivo ingrediente alla ricetta, ed il tutto è impacchettato con cura: pensate che, tra le varie versioni dell’album, ne potrete acquistare una con incluso un flauto!

Tornando IT, come si dice nei forums, “Sturm aufs Paradies” è il disco perfetto per chi ama il metal condito dal folk, ed una conferma per una band come i Saltatio Mortis: forse non il massimo dell’ispirazione e dell’originalità, ma di certo un gruppo di musicisti che amano la loro musica, le loro radici, la loro terra.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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