Prendete un gruppo come i
Lester And The Landslide Ladies, brillante epigone dello spirito più
autentico del rock ‘n’ roll ruvido, sguaiato, spigliato e velato di malinconia e poi affiancatelo a un veterano della stessa attitudine come
Kevin K, , un sopravvissuto del genere in giro dal 1976, uno di quei magnifici
loser che difficilmente saranno mai incensati dai media che “contano”.
Otterrete, proprio come recita il materiale promozionale allegato a questo “Frantic Tales for the Fast Living”, “
dodici canzoni che v’insegneranno a perdere con stile”, trentasei minuti di musica che ovviamente non offre grosse sorprese, ma che sedurrà irrimediabilmente chi ama Rolling Stones, Ramones, Dead Boys, Kiss, Hanoi Rocks, New York Dolls e Heartbreakers, che conquisterà chi crede ancora che il rock non sia una questione di
meningi e che istintività e vocazione contino maggiormente di qualsiasi altra
razionale considerazione.
E’ chiaro che per affrontare efficacemente questa “roba”, alla fine una sorta di ripetizione di codici sonori consolidati, sia necessario essere baciati dalla gloriosa “dea dell’ispirazione”, ed ecco che sia i modenesi e sia l’esperto americano dimostrano di essere stati oggetto copioso di tali gratificanti e proficue manifestazioni d’affetto, in una sublimazione di strutture musicali tanto familiari e “semplici” quanto incredibilmente coinvolgenti.
Impossibile, infatti, non ritrovarsi fatalmente a canticchiare le melodie e i refrain di questi pezzi (“Fuck the mommy”, “Cherry stitiches”, “My life’s a party” da un lato, e “Too much too soon”, la vagamente Clash-
iana “Crazy squeeze” e la scabra cover di Katy Perry “Teenage dream” dall’altro, non lasciano scampo) nei momenti più impensabili della giornata, non lasciarsi suggestionare dalle lievi
ombre emotive che contagiano anche questi rudi
rockers (“My ever last yearning” e “If I’m alive” sono due gioiellini) oppure, in generale, rimanere impassibili di fronte ad una costante e tangibile tensione interpretativa, capace di rendere lo
split un’esperienza piuttosto avvincente e appassionante, alla quale sarebbe davvero sciocco rinunciare solo perché non offre nulla di particolarmente innovativo.
Sottolineando con un plauso particolare la prova di Lester And The Landslide Ladies in virtù del loro consolidato ruolo di credibili eredi di un suono
immarcescibile, non mi resta che tranquillizzare tutti gli estimatori del genere … finché ci saranno personaggi come questi, così abili a raccontare le loro
frenetiche storie, le buone vibrazioni del rock n’ roll non rischiano l’estinzione.
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