Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:1989
Durata:non disponibile
Etichetta:Avenue Of Allies

Tracklist

  1. WORKING MAN
  2. IN SO MANY WORDS
  3. DON'T CALL MY NAME
  4. SMACK DAB
  5. REMEMBER WHEN
  6. HOLD ON TO LOVE
  7. UNDER THE GUN
  8. LOVIN' ARMS
  9. WAS IT GOOD FOR YOU
  10. EVERYDAY
  11. KING OF HEARTS

Line up

  • Tommy Funderburk: vocals
  • Bruce Gaitsch: guitars
  • Kelly Keagy: drums, vocals
  • George Hawkins: bass, vocals
  • CJ Vanston: keyboards
  • Bill Champlin: hammond B3, vocals
  • Timothy Schmit: vocals
  • Randy Meisner: vocals

Voto medio utenti

Alla fine degli anni ’80, il singer Tommy Funderburk e il chitarrista Bruce Gaitsch avevano messo insieme una band di quelle cui adesso sbaverebbero dietro i melodic rockers di tutto il mondo, insieme a personaggi del calibro di Bill Champlin, Kelly Keagy e George Hawkins. Da questo connubio venne fuori un dischetto che rappresenta una vera e propria perla di AOR made in USA purissimo, purtroppo arrivato da noi solo in pochissime copie d’importazione. D’altra parte, la storia dei King Of Hearts è stata costellata da una discografia edita in pochi paesi, di cui spesso si perdono le tracce tra edizioni sconosciute, ristampe e altre vicissitudini.

Sinceramente, credetemi, non c’è molto da dire su questo capolavoro. Undici tracce che la dicono lunga sulle capacità di emozionare dei King Of Hearts, tra cui spiccano (ma è solo il mio gusto personale, sarebbe come guardare una sola Playmate alla festa di Playboy) Remember When, Lovin’ Arms, King Of Hearts e Working Man. Produzione cristallina, prestazione vocale da brividi e musicisti, manco a dirlo, assolutamente eccezionali. Il songwriting, poi, è incredibilmente fresco ed è in grado di regalare soluzioni davvero mai banali, anche se rimane ovviamente sempre ancorato a melodie catchy e allo stile eighties.

La Avenue Of Allies ha scavato negli archivi e ci ha tirato fuori questo piccolo tesoro. Onde evitare che l’esperienza rimanga un caso isolato, è assolutamente necessario comprarsi questo album. Disco imperdibile per gli amanti del genere, soprattutto quelli più legati alle radici del sound melodico e agli anni ’80.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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