Un paio d'anni, qualche aggiustamento alla formazione (l'ingresso di una bassista di ruolo, Silvia Antosa e di un nuovo batterista) ed il passo successivo al demo "Steel Made Resistance" è rappresentato da quest'album.
Per "The Power To Thrash" i
Thy Gate Beyond possono contare sull'appoggio della Hellion Records, ma anche sulla buona resa dei pezzi in scaletta. Otto brani con un buon tiro che si rifanno alla scena speed/thrash d'oltreoceano (Exodus, Hallow's Eve, Dark Angel, Heaten...) mentre del versante europeo mi ricordano sopratutto i sottovalutati Vendetta (ascoltate ad esempio l'ottima "Hellbound") o gli Artillery. I musicisti che fanno parte del gruppo hanno discrete esperienza alla spalle, con trascorsi nei Wotan, Empire e Condanna e riescono a creare un sound grezzo, potente e convincente, che si esprime in canzoni aggressive ma sempre ben costruite, che non vengono penalizzate da una produzione non propriamente al passo coi tempi, ma piuttosto sporca e più facilmente accostabile a quella ascoltabile su dischi come "Tales of Terror", "Go and Live...Stay and Die" o "The Legacy". L'opener "Art Terrorist" è appunto un brano che mi ricorda molto i Testament al loro esordio, rocciosa e senza esitazioni di sorta, così come d'altronde tutti i brani seguenti, sempre sospinti dal drumming di Luca Nicolucci assecondato dalle sfuriate delle chitarre di Guido D'Agostino e Marco Palumbaro e dal basso (un po' nascosto) di Silvia. Qualche appunto invece al cantante Fausto Di Persio, più che discreto ma non impeccabile, sopratutto nelle parti più strillate. "The Power To Thrash" è in ogni caso un buon modo di presentarsi alla scena metal.
Certo suona un po' vecchio e questo, secondo i punti di vista, può sembrare un pregio oppure un limite... ma ai cultori del genere piacerà sicuramente.
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