Giusto un annetto fa chiudevo la recensione del debut album dei
Serpentine assegnando un otto pieno e convinto, che ha saputo resistere ai mesi e ancora oggi è rimasto il voto giusto per quel disco, almeno secondo me. Il secondo capitolo non è assolutamente da meno:
Tony Mills guida la sua creatura verso un altro disco di pregevolissima fattura, addirittura più maturo del predecessore in quanto a songwriting e arrangiamenti. Purtroppo, il singer ha abbandonato la band dopo la fine delle registrazioni, rimanendo esclusivamente in qualità di songwriter e produttore. Che siano stati gli impegni con altri progetti o i motivi di salute è difficile da stabilire, ma di sicuro per il turnista ventitreenne
Matt Black il compito di sostituto non sarà facile. Già avere passato le selezioni per prendere il posto di un singer così talentuoso, comunque, gli conferisce una certa autorevolezza: speriamo sia all’altezza delle aspettative.
Un album vivace, colorato, con pochi e selezionati momenti lenti e tanta melodia di grande impatto messa al servizio di riff e scorribande strumentali di estrema classe. Pezzi come
Best Days Of Our Lives, Dreamer, Cry, Love Is Blue e
Where Do We Go From Here? rimangono un gradino sopra gli altri, ma qui dentro di filler non ne troverete.
Quando alla fine dell’ascolto viene la voglia di schiacciare ancora il tasto play, significa che si ha nello stereo un bel disco. Se amate l’AOR succederà anche a voi, quindi fatelo vostro al più presto.
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