Settimo album per gli svedesi
Bai Bang, che ritrovo con piacere dopo il (mezzo) capolavoro del 2009, quell’ “
Are you Ready?” che si piantò nel mio lettore cd, incurante dei miei tentativi di ascoltare altro per un mesetto. Stavolta, la band di
Diddi Kastenholt sembra non aver imbroccato proprio il sentiero dell’ispirazione pura, stendendo un dischetto di sicuro piacevole ed in pieno stile s
leaze/hard rock, ma senza le perle del lavoro precedente. Tanto mestiere dunque, in un album che comunque, tanto per cambiare si fa ascoltare con facilità. Alcuni dei punti più elevati sono, a mio avviso, la anthemica title-track o la successiva “
Come On”, infarcita di cori così dannatamente eighties da farmi dimenticare l’età che avanza per qualche minuto! Peccato che codesta qualità non sia costante per tutto il platter (e quindi succede che Sbranf si ricorda dei suoi anni, e smadonna in armeno), se no avremmo dovuto gridare di nuovo al miracolo. Soprattutto le ballads, “
Gonna have it all” su tutte, lasciano quel sapore di già sentito e di non imprescindibile che, di solito, condanna un barano all’oblio in un tempo abbastanza breve. Produzione un filo scarna ed un mastering troppo aggressivo sugli acuti non abbelliscono il pupo, così che, tirando le somme, “
Livin’ My Dream” si attesta sul prodotto più che sufficiente, ma non certo da farti sbavare. Onore e merito comunque ad una band che, ridendo e scherzando, è in giro da 23 anni, ha condiviso il palco con una marea di super-acts, e non cambia di una virgola una proposta stradaiola, piacevole e dannatamente easy-listening, che forse è il suo merito più grande. Keep on rockin’, old boys!
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