Questo degli
House of Lords è uno dei dischi più iconici degli anni '80. Un vero e proprio supergruppo.
Ricordo ancora la febbrile attesa che circolava attorno alla band nei momenti che precedettero la pubblicazione di questo omonimo debutto. Il fatto che della partita vi fosse il funambolico tastierista degli
Angel Gregg Giuffria stimolava gli appetiti dei fans di questi ultimi: cosa aspettarsi? La restaurazione del suono faraonico di '
The Tower'? Certamente no, anche perché di mezzo vi erano stati i due dischi targati Giuffria.
Aor? No un'altra volta, gli House Of Lords non potevano essere figli di
Silk+Steel.
Gli House Of Lords erano plasmati su un brillante hard americano, ed era in qualche modo figlio del best seller '
1987' dei
Whitesnake, come poi confermerà in modo maggiore il secondo '
Sahara' di due anni più tardi.
'
House Of Lords' condivide con '1987' la stessa regalità di suono, meno blues e più boulevard rock come scriveva qualche illuminato all'epoca.
Il cantante invece era l'ex
L.A. Rocks James Christian, a discapito di
David Glen Eisley che guidava proprio i Giuffria e chissà se sotto la manovra di assestamento ci fu lo zampino di
Gene Simmons, il vampiro dei
Kiss che prese sotto la sua ala protettrice gli House Of Lords, ancora una volta dopo gli Angel.
Nella nuova avventura sono arruolati anche
Chuck Wright al basso ed il batterista
Ken Mary, ex
Alice Cooper e
Fifth Angel, grandissima band culto di epic metal.
La cosa strana è che gli House Of Lords non hanno praticamente attività live, a parte qualche data inglese e tedesca come apertura agli
Scorpions, ma non riescono ad imporsi a casa loro, negli States.
Passando al disco '
Pleasure Palace' a conti fatti rimarrà il loro moloch, una canzone hard rock barocca dov'è si sentono gli ultimi rintocchi degli Angel, in versione però più moderna e ovviamente più hard.
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I Wanna Be Loved' apre con tastiere e chitarre fendenti, pilotata dalla voce potentissima di Christian che, ricordiamolo, è modulata sulle frequenze alla
Coverdale.
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Edge Of Your Life' è più sognante e ricorda alcuni momenti proprio degli L.A. Rocks, unsigned band di prima grandezza.
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Lookin For Strange' è puro hard rock n roll introdotta da un arrangiamento di honky tonk piano, mentre '
Love Don't Lie' è una sublime ballad griffata
Stan Bush.
Ma il tema sexy di '
Slip On The Tongue' riporta subito la tensione descrittiva di questi signori a livello di guardia.
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Under Blue Skies' ancora una volta introdotta dal maestro Gregg e pare attingere degli stessi Giuffria di Silk+Steel.
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Call My Name', con un drumming possente, è immolata al puro edonismo rock.
Chiude '
Jealous Heart' che sembra aprirsi su immani orizzonti.
Chi non conosce 'House Of Lords' e' da 'scomunica' per un disco che conosce solo grandi classici, arrangiati, prodotti e suonati divinamente.
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