Copertina 5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:56 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WORSHIP
  2. EARTH ON HELL
  3. THE DEVIL YOU KNOW
  4. FIGHT 'EM TIL YOU CAN'T
  5. I'M ALIVE
  6. HYMN 1
  7. IN THE END
  8. THE GIANT
  9. HYMN 2
  10. JUDAS PRIEST
  11. CRAWL
  12. THE CONSTANT
  13. REVOLUTION SCREAMS

Line up

  • Joey Belladonna: vocals
  • Jon Donais: guitars
  • Scott Ian: guitars
  • Frank Bello: bass
  • Charlie Benante: drums

Voto medio utenti

21 anni.

21 anni per partorire un disco del genere.
Bah.

A volte mi domando in base a cosa vengono appiccicate delle etichette ai gruppi, sia positive sia negativa.
Big 4 de che?
Big 4 quando?


Big 4 per due dischi sì splendidi, ma composti in era mesozoica, ad inizio carriera?
E i Testament allora cosa sono? I Super Big One? Ma per piacere!

Ma sul serio vogliamo considerare solamente due o tre dischi su un totale di 10 studio albums, più una miriade di cazzatine varie?
Vogliamo parlare dei megaflop che gli Anthrax hanno inanellato uno dopo l'altro a partire da Sound of White Noise? Vogliamo parlare di un Bush tanto splendido negli Armored Saint quanto inutile anzi dannoso nel combo newyorkese?
Vogliamo parlare di uno Scott Ian che sono SECOLI che non compone un riff a modo, che non ha nè una illuminazione nè una reminiscenza del passato che fu?

Parliamone. Parliamo di questo "Worship Music".
L'unica emozione, sinceramente elevata, è quella di poter riascoltare, perlomeno da studio perchè dal vivo non è affatto così, la voce di Joey Belladonna. Punto.
Per il resto...ma cos'è?
Ritorno al thrash? Ma dove! Ma quando mai!

"Worship Music" è un disco di classic melodic metal (senza parlare delle altre influenze su cui stenderemo un velo pietoso più avanti...) e già l'apripista "The Devil You Know", pubblicata qualche giorno fa su Youtube, aveva fatto tristemente temere il peggio.
E la cosa ridicola è che uno dei brani migliori!!!

Non c'è mordente, non c'è un minimo di presa o di impatto, e viene lo sconforto a pensare che questo è il meglio che nel 2011 gli Anthrax hanno da offrire, gli stessi di Madhouse, di Armed and Dangerous, di Medusa o di Time: il classico caso di quando sarebbe bene farsi da parte per non infangare un glorioso passato.

Gli unici accenni qua e là veramente thrash sono delle mere fotocopie di quanto già scritto, come "Fight'em til You Can't" che è una pedissequa copia della vecchia "Gridlock", salvo poi sfociare un ritornellino che starebbe meglio ai Freedom Call, che pure adoro, che agli Anthrax; e lo stesso si può dire della seguente "I'm Alive".
E tutto sommato stiamo ancora parlando della parte buona del disco, perchè le melodie, esageratissime, si fanno ascoltare e non c'è nulla di fastidioso, ma se dobbiamo accontentarci di questa misera da parte di una componente del fabolous Big4 allora il metal è davvero alla frutta.

Ma il bello deve ancora venire: con le sconvolgenti "In the End" e "The Giant" si torna agli Anthrax degli ultimi 15 anni, e allora perchè è stato mandato via Bush? Per far cosa!?!?
Ma questo in generale, il ritorno di Belladonna non ha alcun fine o motivo artistico, mettetevelo bene in mente: è stato uno specchietto per le allodole, per rivitalizzare un nome decaduto da troppo tempo, perchè veramente questo disco lo poteva benissimo cantare Bush, Don Nelson, io, mio nonno, tanto non cambiava niente.

Vi risparmio direttamente la descrizione della parte finale del disco, decisamente peggiore rispetto alla prima metà, tra groove a non finire (ancora! ma bastaaaaa!!!!), un'esageratissima e pacchiana presenza di melodia, mid tempos urticanti ed un senso di spossatezza e di presa per il culo che non avete idea.

Merita la citazione "Crawl" che probabilmente avrebbe sfigurato anche in due dischi vomitevoli come "Stomp 442" e "We've Come for You All": davvero congratulazioni.
E "The Constant"? Basta, basta, sennò non la finisco più.

Beh, adesso che aspettate???
Andate subito ad acquistare il nuovo album degli Anthrax, che fan parte dei Big4, che tanto si sa che per il metallaro medio esistono solo i gruppi del 1924 e prima di aprire gli occhi si spendono 200 euro per i loro concerti e si comprano tutti i loro "dischi", belli come sono!

Che schifo...
E tra poco è il turno di quegli altri fenomeni dei Megadeth...

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli
grande album

Grandissimo album, veramente...una delle poche e rarissime volte che non sono d'accordo col mitico graz....me fa impazzì sto album!!!

bella rece

sicuamente se un disco non piace è giusto criticarlo ma in questi termini è più irritante del disco stesso. se uno lo acquista o meno saran problemi suoi e soldi buttati o meno suoi complimenti

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 set 2011 alle 20:46

ahahahahahahah il metal è morto nel 1989, TUTTo quello che è venuto dopo è solo un pallido riciclaggio di quanto fatto fino ad allora.......servono davvero le nuove giovani bands che riciclano in malo modo le cose del passato ???? Ogig tutto è già stato fatto prima, meglio e può bastare.....la dimostrazione è che le "giovani band che hanno fatto due capolavori" sono in giro nei pub e i grandi sono ancora a riempire gli stadi....nessuno oggettivamente puà rimpiazzare Maiden, Metallica, Black Sabbath, Rainbow, Helloween (kiske e hansen era), Slayer, Testament, Megadeth ecc, ecc.....i ventenni si tengano l'illsione di vivere il "gotha" del metal, quando in realtà il meglio lo abbiamo vissuto noi 40/50 enni che c'eravamo DAVVERO......

Inserito il 27 set 2011 alle 01:13

Hail Graz Hail .... and KILL .... KILL .... KILL !!!

Inserito il 26 set 2011 alle 16:59

Hail Graz Hail

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