21 anni.21 anni per partorire un disco del genere.
Bah.
A volte mi domando in base a cosa vengono appiccicate delle etichette ai gruppi, sia positive sia negativa.
Big 4 de che?
Big 4 quando?Big 4 per due dischi sì splendidi, ma composti in era mesozoica, ad inizio carriera?
E i
Testament allora cosa sono? I Super Big One? Ma per piacere!
Ma sul serio vogliamo considerare solamente due o tre dischi su un totale di 10 studio albums, più una miriade di cazzatine varie?
Vogliamo parlare dei megaflop che gli
Anthrax hanno inanellato uno dopo l'altro a partire da
Sound of White Noise? Vogliamo parlare di un
Bush tanto splendido negli
Armored Saint quanto inutile anzi dannoso nel combo newyorkese?
Vogliamo parlare di uno
Scott Ian che sono SECOLI che non compone un riff a modo, che non ha nè una illuminazione nè una reminiscenza del passato che fu?
Parliamone. Parliamo di questo "
Worship Music".
L'unica emozione, sinceramente elevata, è quella di poter riascoltare, perlomeno da studio perchè dal vivo non è affatto così, la voce di
Joey Belladonna. Punto.
Per il resto...ma cos'è?
Ritorno al thrash? Ma dove! Ma quando mai!
"
Worship Music" è un disco di classic melodic metal (senza parlare delle altre influenze su cui stenderemo un velo pietoso più avanti...) e già l'apripista "
The Devil You Know", pubblicata qualche giorno fa su Youtube, aveva fatto tristemente temere il peggio.
E la cosa ridicola è che uno dei brani migliori!!!
Non c'è mordente, non c'è un minimo di presa o di impatto, e viene lo sconforto a pensare che questo è il meglio che nel 2011 gli Anthrax hanno da offrire, gli stessi di
Madhouse, di
Armed and Dangerous, di
Medusa o di
Time: il classico caso di quando sarebbe bene farsi da parte per non infangare un glorioso passato.
Gli unici accenni qua e là veramente thrash sono delle mere fotocopie di quanto già scritto, come "
Fight'em til You Can't" che è una pedissequa copia della vecchia "
Gridlock", salvo poi sfociare un ritornellino che starebbe meglio ai
Freedom Call, che pure adoro, che agli Anthrax; e lo stesso si può dire della seguente "
I'm Alive".
E tutto sommato stiamo ancora parlando della parte buona del disco, perchè le melodie, esageratissime, si fanno ascoltare e non c'è nulla di fastidioso, ma se dobbiamo accontentarci di questa misera da parte di una componente del
fabolous Big4 allora il metal è davvero alla frutta.
Ma il bello deve ancora venire: con le sconvolgenti "
In the End" e "
The Giant" si torna agli Anthrax degli ultimi 15 anni, e allora perchè è stato mandato via Bush? Per far cosa!?!?
Ma questo in generale, il ritorno di Belladonna non ha alcun fine o motivo artistico, mettetevelo bene in mente: è stato uno specchietto per le allodole, per rivitalizzare un nome decaduto da troppo tempo, perchè veramente questo disco lo poteva benissimo cantare Bush,
Don Nelson, io, mio nonno, tanto non cambiava niente.
Vi risparmio direttamente la descrizione della parte finale del disco, decisamente peggiore rispetto alla prima metà, tra groove a non finire (ancora! ma bastaaaaa!!!!), un'esageratissima e pacchiana presenza di melodia, mid tempos urticanti ed un senso di spossatezza e di presa per il culo che non avete idea.
Merita la citazione "
Crawl" che probabilmente avrebbe sfigurato anche in due dischi vomitevoli come "
Stomp 442" e "
We've Come for You All": davvero congratulazioni.
E "
The Constant"? Basta, basta, sennò non la finisco più.
Beh, adesso che aspettate???
Andate subito ad acquistare il nuovo album degli
Anthrax, che fan parte dei Big4, che tanto si sa che per il metallaro medio esistono solo i gruppi del 1924 e prima di aprire gli occhi si spendono 200 euro per i loro concerti e si comprano tutti i loro "dischi", belli come sono!
Che schifo...
E tra poco è il turno di quegli altri fenomeni dei
Megadeth...