Tre album tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, poi un lunghissimo silenzio fino alla reunion del 2010 con
Moneyshot, disco innocuo e caduto molto in fretta nel dimenticatoio. Questa in breve la storia degli
Speed Limit, conosciuti più che altro nella natia Austria che non nel resto del mondo.
Arriva ora sul mercato la riedizione, in un unico CD, dei primi due lavori della band. La produzione non beneficia particolarmente della nuova vita data a questi dischi, rimanendo pesantemente ancorata a suoni amatoriali. Per quanto riguarda i pezzi, i limiti dimostrati dal combo austriaco nel corso degli anni sono ancora più evidenti se si ascoltano gli esordi: songwriting scontato e decisamente piatto, condito da capacità tecniche non eccelse. I due dischi offrono comunque una buona fotografia di una certa evoluzione vissuta dagli Speed Limit, che dopo
Unchained, molto ancorato alla NWOBHM, con
Prophecy si erano spostati verso l’hard rock/AOR. Decisamente, la seconda versione della band è quella che risulta più convincente, anche se non abbastanza per emergere in un mercato discografico fin troppo pieno di band decenti ma nulla di più, negli anni ’80 e ancora di più oggi.
Un’uscita esclusivamente per collezionisti. Anche se volete scoprire qualche cosa degli anni ’80 che vi siete persi, c’è in giro molto ma molto di meglio. Senza voto perché si tratta di una ristampa, ma saremmo comunque al confine con la sufficienza.
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