I cuneesi
The I Don’t Know propongono il presente album, costituito dall’unione di due Ep già pubblicati nel recente passato. Lo stile è grintoso, tagliente, sospeso tra l’hard rock più roccioso e l’heavy metal britannico dei primi anni ’80. E’ sufficiente l’opener “Give me the light”, incalzante e piena di sbarramenti chitarristici, per intuire le principali influenze del gruppo piemontese. Su tutti gli Iron Maiden degli esordi, citati nell’aggressività diretta di vari brani, ad esempio “Wild” e “I don’t know”. Affiora anche qualche cenno di southern rock, specie nel sostanzioso solismo che punteggia gli episodi, e perfino un tentativo di slow d’atmosfera con crescendo d’intensità (“Inspiration”). Non mancano i ritornelli anthemici ed immediati, vedi “Fire’n’flames” o “Sexy Mother”, nell’orbita di grandi maestri come Ac/Dc, Saxon, Accept, ecc. Ovviamente siamo ancora lontani da quei livelli, ma il quartetto dimostra comunque di saper ben coniugare il tiro ruggente del puro metal con la melodica ruvidità del rock da battaglia.
Volendo spendere paragoni meno impegnativi e più recenti, questa band ricorda formazioni underground come Bible of the Devil, King Giant, Barn Burner, tutta gente che ha saputo rispolverare gli stilemi più classici della musica heavy aggiungendovi un pizzico di modernità.
Nel lavoro dei The I Don’t Know ci sono i semi della medesima impostazione, che ci auguriamo possano sbocciare nel prossimo futuro.
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