Difficile recensire un disco come questo di esordio, sulla lunga distanza, dei francesi
Smohalla. Diffiicile per tanti motivi. Prima di tutto non è facile definire l'ambito di azione dei nostri. Su una base
black metal troviamo innesti industrial, momenti ambient, operistici, elettronici e molto altro. Certamente non una novità. L'idea di contaminare la musica estrema con le derive più discordanti non è certamente nuova e gli Smohalla non arrivano certo per primi. Niente avantgarde dunque.
Difficile poi definire quale sia l'obiettivo dei francesi. Stupire? Cercare di essere originali? Essere semplicemente se stessi?
"Resilience" è certamente un disco complesso. Complicato.
Alterna momenti dal fortissimo sapore
esoterico a sfuriate terrificanti senza che si possa facilmente coglierne un filo logico. Un disco caotico dunque, un vortice di sensazioni mutevoli e dinamiche anche se sempre oscure, decadenti.
Tutte le stratificazioni sonore sono volte a disturbare, a penetrare subdolamente nel cervello per portare un messaggio di oscurità profonda ed inquietante. Non è facile non essere turbati dall'ascolto di un'opera come questa per via della sua meticolosità distruttiva, per via della sua costante idea di destrutturazione della forma canzone.
Da una parte il delicato sciabordio del mare, dall'altra sintetizzatori alieni e tribali, da un lato scream feroce e dall'altro cori di stampo teatrale: non esiste una regola precisa in questo lavoro, anzi l'unica regola è la totale assenza di formule precise.
"Resilience" non è un disco per tutti ed a molti non piacerà.
"Resilience" è un disco che deve essere "privato", deve appartenere davvero a chi lo vuole ascoltare, deve essere fatto proprio per essere apprezzato in tutto.
Non so se possa essere definito un lavoro geniale o una semplice masturbazione mentale, sta di fatto che questa è musica dannatamente coinvolgente per quanto inquietante e destabilizzante.
Forse "Resilience" è solo uno dei volti del male o forse non ha solo un volto ed è un poliedrico spettro della nostra società malata e morente. Probabilmente gli Smohalla hanno gettato un occhio a ciò che ci circonda ed hanno vomitato tutto il loro odio in queste note ricavandone un prodotto
mostruoso.
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