A cinque anni di distanza dal debut
"Reditus Conscientia", tornano i siciliani
Visthia con il nuovo
"In Aeternum Deleti" per l'attivissima ATMF.
La proposta dei nostri, partita da un black metal ferale ad essassino, si arricchisce con il nuovo lavoro di interessanti spunti industrial-noise esoterici di grande impatto che danno al suono del gruppo italiano una dimensione ancora più oscura e marcia.
Ci troviamo di fronte ad un black metal dal fortissimo sapore
esoterico in una proposta musicale che fa dell'occulto il suo modus operandi.
Come per il debut i Visthia scelgono di cantare in latino ed alternano sfuriate di matrice svedese, soprattutto Marduk, a parti recitate in italiano che, stentoree, si ergono nel magma sonoro. Frequenti sono poi i rallentamenti che sfociano quasi nel depressive e che si mescolano a frequenze dark ambient di scuola
MZ 412 decisamente inquietanti.
Il suono dei nostri mi ha portato alla mente più di una volta i triestini
Absentia Lunae, soprattutto per via dei suoni scelti ma, anche, per il modo di intendere il black metal.
Un modo che si può definire
italiano. "In Aeternum Deleti" è, infatti, un'opera italiana, è un lavoro nero come la pece e velato di un alone di misticismo come solo certe realtà italiane sono in grado di fare.
Disco interessantissimo.
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