Power Metal… proveniente dall'Ucraina e frutto di un gruppo inizialmente nato come progetto solista del cantante Max Morton?
Poteva essere un flop, invece "Come Read the Words Forbidden" si scopre un buon lavoro, lesto ed abile a recuperare quel Power Metal che ha caratterizzato – e fatto la loro fortuna - le discografie di formazioni come Stratovarius, Sonata Arctica o Kamelot.
Inutile quindi aspettarsi chissà quali innovazioni, e, infatti, i
Morton partono belli sparati su "Calling for the Storm", tra Freedom Call, Silent Force ed i nostri Secret Sphere, con le chitarre che saettano veloci, ovviamente ben sospinte dalla sezione ritmica, con le tastiere sì presenti ma non invadenti, ed una buona prova al microfono del leader Max Morton.
Con il cantante ucraino che su "Eaglemark" prende toni
kiskiani per quello che è il brano più
Helloween oriented dell'album, mentre i toni happy sono letteralmente banditi dalla successiva "Brotherhood of Light" ed anche da "Sleeping King".
I Morton svariano poi sul tema, incattivendosi su "Losing Faith" (che può ricordare i Kamelot) ed addolcendosi nelle atmosfere folk di "We Are the Shades" ed in quelle da classica metal ballad di "Grimoire" (ancor più Kamelot), e andando a recuperare la propria anima Heavy Metal con "Black Witch" e quella più oscura e teatrale per la conclusiva "Weeping Bell".
Nella loro
prevedibilità i Morton denotano una certa personalità che gli tornerà utile nel prosieguo del proprio percorso musicale.
Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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