Dark the Suns - Sleepwalking in a Nightmare

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:50 min.
Etichetta:Firebox Records

Tracklist

  1. INSOMNIA
  2. DEVOID OF THE SUN
  3. WOUNDED BY BROKEN DREAMS
  4. THE WORLD STOOD STILL
  5. DON'T FEAR THE SLEEP
  6. LAST FAREWELL
  7. WALKING WITH AN ANGEL
  8. INTO THE BLIND WORLD
  9. LAKE OF A THOUSAND TEARS
  10. REQUIEM FOR A DREAM

Line up

  • Mikko Ojala: Guitars, Vocals
  • Inka Tuomaala: Bass, Keyboards
  • Eliisa Tuomanen: Vocals
  • Markus Lehtinen: Drums
  • Joonas Paananen: Guitars

Voto medio utenti

L’ironia della vita… Ho appena intrapreso un lungo lavoro di redazione sui concept album, che il primo cd che mi tocca recensire è… un concept album! Ma guarda un po’!

Dunque, un po’ di storia: i Dark the Suns sono un combo finlandese nato come one-man concept del chitarrista/figuro urlante Mikko Ojala, che dal 2005 ad oggi ha visto una marea di cambi di formazione. Questo terzo lavoro ci presenta infatti una line-up di nuovo aggiornata, ed anche il sound di questo nuovo “Sleepwalking in a Nightmare” è un po’ diverso dai due suoi predecessori. Laddove infatti, in passato, si giocherellava amabilmente con il ‘Suomi Metal’ più pesante, ossessivo e pestato, qui siamo tranquillamente nel campo del gothic, il che significa più parti melodiche e di tastiere, più female vocals (ad opera della brava ma NON operistica Eliisa, fino allo scorso disco relegata ad un paio di guest vocals), assoli sostituiti spesso da violini o pianoforti malinconici, meno growls e fatte pure meglio, dando alle parti gutturali diverse sfumature, invece di sembrare un porco incacchiato per 50 minuti. A tutto questo si accompagna la storia di un uomo che non riesce da uscire da un incubo, e continua a sognare di sognare, in un limbo senza fine. Fa molto finlandese, vero?

Musicalmente parlando, aspettatevi un buon album, anche se qui nessuno prenderà il primo aereo per Helsinki sperando di incontrare la band. Sinceramente mi sono un po’ stancato del classico clichè “tristezza/dolore senza fine/parti di violino/poi si inca**a/poi arriva lei a mitigare il tutto/sfuriata metallosa/pianoforte dolente e così via, insomma, ci siamo capiti. Stilisticamente mediocre, “Sleepwalking in a Nightmare” non ha invece grandi difetti dal punto di vista strumentale e della produzione, per cui, se amate il genere, il dischetto è godibile e ben confezionato. Insomma, è una questione di gusti, come disse il gatto leccandosi il cu+o. Mio dio, come siamo sboccati oggi…
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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