Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:45 min.
Etichetta:Rising Records

Tracklist

  1. WIND OF PAIN
  2. I LIKED THAT
  3. ASHES FROM MY EYES
  4. COME ON
  5. WEEPING TEARS
  6. BEFORE DYING
  7. SOUL FREEDOM

Line up

  • Walter Mogavero: Guitar, Vocals
  • Antonio Pupillo: Guitar, Vocals
  • Marcello Napoli: Bass
  • Giuseppe Mazzola: Drums
  • Mirko Mazzola: Keyboards, backing vocals

Voto medio utenti

Quando parliamo di progressive metal con bands come i siciliani Deep Black Sees, cancellate dalla vostra testa il faccione di LaBrie, e sostituitelo con visi un po’ più smunti, smagriti, sofferenti… che ne dite di quelli dei Tool, dei Porcupine Tree, di certi Opeth? Ecco, l’universo sonoro attorno a cui ruotano i cinque di Castelbuono (PA) è più o meno quello, a cui è d’obbligo aggiungere una manciata di personalissimi attributi. Tutto questo per parlarvi del debut album di una band che, ridendo e scherzando, è finita in California per registrarlo, e per giunta sotto la mano esperta di Sylvia Massy (Tool, R.E.M, Johnny Cash, System of A Down, ecc.), il che dovrebbe già darvi ottimi indizi sul livello e della band, e di questo “Inside Outside”. Melodie disturbate e contorte si faranno strada in sette brani, dalla durata medio-lunga, in cui i nostri non lesinano di ‘intorcinare’ la canzone, la quale tende spesso a ripiegarsi su se stessa, inducendo claustrofobie sonore sorrette da chitarre distorte che fanno l’amore con melodie semplici e malinconiche. Ottima la prova strumentale, sul cantato dei due accreditasti chitarristi/singers avrei da esternare qualche perplessità, ma questo solo poiché sono un amante dell’intonazione a tutti i costi; in effetti, le melodie di “Inside Outside” stanno anche bene con un approccio più decadente, sporco e imperfetto al microfono, laddove si sacrifica un’oncia di prestazione vocale per recuperarla in pathos. Bocciato io, promossi loro, insomma.

Che altro aggiungere? Il dischetto è da fruire con calma e silenzio, perché molto intenso da un punto di vista emozionale. Lo scrivente non va matto per certe sonorità, ma si vede costretto a riconoscere ai Deep Black Sees una buona dose di carisma, che questo album di debutto palesa chiaramente. Se son rose fioriranno, speriamo vivamente di si. Forza picciotti!
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino
Good stuff from Italy

I think this album is awesome.My fav is Soul Freedom and don't look forward to see those italians here in the UK.Great melodies and vocals,it's a journey full of sadness and pathos.I'm glad I've heard about this band!

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