Tornano sulle scene i Magnitude 9, il progetto musicale del versatile chitarrista statunitense Rob Johnson, resosi protagonista in passato di diversi album strumentali di buon livello. “Decoding the Soul”, questo il titolo del nuovo album, esce a più di tre anni di distanza dal precedente “Reality in Focus”, e porta con sé una triste novità: non è più della partita lo strepitoso bassista Kevin Chown (che avevamo apprezzato nei dischi degli Artension), sostituito da Ian Ringler. Il resto della line-up è invece rimasto lo stesso, con la bella voce di Corey Brown a impreziosire le composizioni di Rob Johnson, così come non sono cambiate le coordinate stilistiche dei Magnitude 9: un Progressive Metal dalle tinte cupe che non si perde in eccessivi virtuosismi, ricordando a tratti i Fates Warning e i Queensryche. In alcuni casi lo stile dei Magnitude 9 evidenzia influenze neoclassiche (“Dead In Their Tracks”) e sonorità vicine al Power Metal: in particolar modo “Changes” ha molto dei Labyrinth di “Return to Heaven Denied”, e lo stesso Rob dice di apprezzare molto il disco della formazione nostrana. Il songwriting è di buon livello, discretamente vario e con una buona cura negli arrangiamenti, e convincono sia la prestazione strumentale del gruppo, tecnicamente preparatissimo, sia la produzione del disco, con suoni corposi e potenti. La cover di “Decoding the Soul”, di evidente ispirazione sci-fi, rappresenta bene il concept che sta alla base dei testi del disco: astronavi aliene che sbarcano sul pianeta Terra per analizzare l'anima degli esseri umani, più per curiosità che per intenzioni ostili. Siamo quindi di fronte a un buon disco, non particolarmente originale ma comunque piacevole: se amate queste sonorità, avete trovato pane per i vostri denti!
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