Ricordo di aver sentito affermare, nel corso di in una puntata del
Dr. House, che per evitare l'avvelenamento da metalli pesanti è assolutamente necessario variare... i propri ascolti.
Ed i
Walapkor mi sono sembrati una buona opportunità: giovani, vivaci e con un accattivante approccio Punk Rock che si fa subito apprezzare nelle prime battute di "All Night Long".
Peccato però che i Walapkor non sempre riescano a tenere alta la tensione, l'impatto della stessa opener tende a venir meno nel corso del suo prosieguo, una cosa che avviene anche per altre canzoni, come "Your Last Remorse" o "People That Falled in Love", che iniziano bene e poi si perdono un po'.
Parte invece maluccio la lagnosa "Break the Line" e non convincono troppo nemmeno la sinuosa "Falling Down" e l'acustica "Day by Day", brani che spostano il baricentro del gruppo verso territori Grunge e Post Rock
Qualche errore di gioventù, ma il cuore di questa formazione sarda pulsa a dovere, anche se oltre ad un inevitabile affinamento compositivo, va sicuramente migliorata la qualità del contributo vocale da parte di Francesco Abeltino.
Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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