Terzo album per i tedeschi
Mourning Caress, band piuttosto sfortunata che dal 2002 ad oggi è riuscita ad incidere solamente tre dischi per sfortune varie con labels e traversie varie: la più grave e funesta tra le disavventure è stata la morte del loro chitarrista fondatore
Benedikt Bjarnason, deceduto per un cancro lo scorso Natale dopo pochissimi mesi di malattia.
Questo grave lutto ha infuso negli altri membri una ferrea volontà di rendergli omaggio e di commemorare il suo ricordo in questo nuovo "
Deep Wounds, Bright Scars", pubblicato dalla piccola MDD, un album davvero ben suonato e piuttosto articolato, a metà strada tra Dark Tranquillity e compagnia bella (quella che una volta si chiamava
New Wave of Swedish Heavy Metal o New Wave of Extreme Melodic Metal), una spruzzata di Morgoth - sono pur sempre tedeschi - e tanto buon gusto nelle melodie derivato dal classic metal.
Sfortunatamente i Mourning Caress hanno da sempre un grosso limite nella voce di
Gerrit Mohr, davvero aspra. monocorde e di non facile ascolto, alla quale bisogna concedere davvero tanto tempo per abituarcisi, ed in ogni caso il risultato finale non è certo di esaltazione o punto di forza: peccato perchè altre tonalità e soluzioni avrebbero giovato non poco alla proposta dei cinque tedeschi che sotto il punto di vista prettamente musicale rimane seppur abusata davvero valida.
In definitiva un buon disco che non riuscirà assolutamente ad emergere dalla massa e dal calderone delle mille proposte analoghe ma che si lascia ascoltare con estremo piacere, presentando una band con solide basi ed una volontà di ferro.
E questo davvero non è poco.
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