Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2004
Durata:63 min.
Etichetta:Locomotive
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. VISIONS
  2. CHASING DEMONS
  3. CASTING THE SHADOW OF SIN
  4. ANIMAL
  5. SACRIFICE
  6. WALLS OF HATRED
  7. NEVERWORLD
  8. SUDDENLY
  9. WATCH YOUR STEP
  10. FUTURE KILL
  11. A NEW DAY
  12. THE DREAM LIVES ON

Line up

  • Ron Finn: vocal
  • Javier Villanueva: guitar
  • José Villanueva: bass
  • Rafa Díaz: drum

Voto medio utenti

Gli spagnoli Easy Riders si ripresentano con il loro quinto album in carriera, il secondo inciso assieme al singer americano Ron Finn, il quale ha sicuramente dato una marcia in più al gruppo. Nessuna grande novità rispetto a "Regeneration". L'opener "Visions" richiama moltissimo gli Iron Maiden, sia per la prova vocale del dotato Ron sia per il drumming dell'altrettanto bravo Rafa Día. La seguente "Chasing Demons" è decisamente più priestiana, mentre sono le successive "Casting the Shadow of Sin" e "Animal" ad apportare qualche novità. Il taglio si fa maggiormente progressivo e strutturato, con parecchio in comune con le ultime uscite degli Angel Dust o quelle dei Nevermore meno esasperati (vedi "Sacrifice"), ma non mancano nemmeno verosimili accostamenti ai Vicious Rumors ed agli Armored Saint. Fin qui tutto bene l'album si ascolta volentieri e con diversi spunti interessanti, peccato che arrivi poi un pezzo monotono e dall'andamento modernista come "Walls of Hatred", che viene tenuto a galla solo da un insistito assolo. Dopo "Neverworld", che sembra la prosecuzione di "Sacrifice", arriva invece un pezzo che mi colpisce di primo acchito, "Suddenly" è davvero ben realizzata con un buon rifferama ed una accattivante ritmica. Ma non arrivo nemmeno a metà del pezzo per capirne il perché: riecheggia sfacciatamente quanto fatto dal Bruce Dickinson solista. Tutto sommato lo meno lo fanno più che degnamente. Da qui al finale si fanno notare poi la drammatica "Future Kill" (tra passaggi malinconici ed incazzati alternati alla maniera dei già citati Nevermore, anche se mai così esasperati) e la conclusiva "The Dream Lives On", sunto di quanto ascoltato sinora, da subito ben scandita dalla batteria di Rafa e che infine sfuma nella melodica ed acustica ghost track "In My Life". Non me la sento proprio di dire che Easy Rider si siano superati, sicuramente non hanno fatto passi indietro ma la strada è ancora lunga. Perlomeno hanno imboccato quella giusta.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.