Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:49 min.
Etichetta:Regain
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. THUNDERBLAZE
  2. VENGEANCE OF DARK RETRIBUTION
  3. THE CONQUEROR
  4. KNIGHT OF HADES
  5. CHAINS OF LOVE
  6. MADMAN CITY
  7. RAGING STORM
  8. WITCHING HELL FROM ABOVE
  9. IN MY ZOMBIE SLEEP
  10. BULLETSPEED

Line up

  • Joel Linder: drums
  • Jonas Blum: vocals
  • Cody Look: bass
  • Thomas Blum: keyboards
  • Peter Espinoza: guitars
  • Lasse Boquist: guitars

Voto medio utenti

Reptilian: sotto questo monicker non si cela altro che la nuova creatura di Joel Linder e Jonas Blum, ex-Majestic, affiancati inoltre da Jonas Reingold (Midnight Sun) e Peter Espinoza, ex-chitarrista dei Nasty Idols. Le premesse con cui mi avvicinavo a questo "Thunderblaze" non erano dunque delle migliori, e sono state confermate dalla opener orribile che dà il nome all'album, una speed song che alterna becer power a inserti sinfonici. L'apoteosi della banalità, insomma. Poi… l'imprevedibile: i Reptilian si spostano di netto, bruscamente, avvicinandosi a terreni più atipici che passano in scioltezza dall'heavy classico al class statunitense con un tocco retrò, il tutto condito da un ottimo lavoro di chitarra. Tutt'altro che omogeneo, questo "Thunderblaze" unisce l'impossibile, alternando passaggi alla Pretty Maids e soluzioni degne dei Crimson Glory di "Astronomica", con un occhio sempre teso a sonorità moderne, da un lato ricche di chitarroni pesanti (come in "The Conqueror"), dall'altro vicine al power odierno ("Knight of Hades"). La voce di Jonas Blum risulta altalenante, anche se indubbiamente più adatta su timbriche aggressive e roche come quelle di "Raging Storm", buona song che si apre poi in un refrain di alta scuola class americana, forse poco ricercato, ma di sicuro effetto. Eccellente, invece, il lavoro delle chitarre, che pur inseguendo pirotecniche soluzioni non scadono mai nel banale, e della base ritmica, come ben dimostra la moderna "In My Zombie Sleep", unione assurda ma riuscita tra l'Ozzy solista e le eccentriche soluzioni degli ultimi Heavens Gate. Purtroppo "Thunderblaze" si chiude come era iniziato, come una "Bulletspeed" troppo prevedibile e smanettona, sulla scia del power odierno, se non fosse almeno che questa vede all'opera un Blum vocalmente più aggressivo e personale. Nel complesso si tratta comunque di un'ottima sorpresa, che mi ha davvero lasciato di stucco per la propria disorganicità, scelta coraggiosa e direi senza dubbio ottimamente riuscita. Se cercate il power di bassa lega, questo non è dunque un album per voi, a meno che non vi accontentiate di una canzone e mezzo; se invece siete alla ricerca di un lavoro ben suonato e ricco di melodici spunti brillanti e personali... beh, provate a dare un ascolto a questo "Thunderblaze". In un mercato in cui la media qualitativa è davvero bassa, questi Reptilian, pur senza essere niente di sovrumano, qualcosa in più lo riescono a dire.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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