Finalmente ecco arrivare l'atteso progetto di Tracii Guns e Nikki Sixx. Le due icone dello Street americano (per i neofiti, Tracii è colui che ha dato vita ai Guns'N Roses, per poi formare gli L.A. Guns, mentre Mr. Sixx è sempre stato l'anima pulsante dei Motley Crue), affiancati dallo sconosciuto singer London Lee Grant e dal drummer Scot Coogan (turnista tra gli altri di Sinnead O'Connor, Vanilla Ice ed All 4 One), danno vita ad una Street/Punk Rock band di tutto rispetto, minacciosa negli intenti, molto concreta in termini pratici e dannatamente sfacciata negli atteggiamenti. Parliamoci subito chiaro: 'Here Comes The Brides' non è un dischetto apocalittico, ma quando il buon sangue non mente, si sente, eccome se si sente. Partendo dalla strepitosa opener 'Shut The Fuck Up', song diretta come un cazzotto in faccia, da fare invidia ai The Misfits tanto la vena Punk è in evidenza, passando dal Rock'N Roll più stradaiolo in pieno Guns style (prendete pure gli uni o gli altri) di 'I Don't Care' o alla più cattiva e maligna '2 Times Dead' (l'ottimo singer London si traveste per un attimo da Zakk Wilde) fino alle crueliane 'Brace Yourself', 'Life' ed alla conclusiva ballatona 'Only Get So Far', per i 37 minuti di durata del dischetto non penso sia un caso che si abbia la costante sensazione di stare davanti ad una band che mette la propria faccia in primo piano e che, non nascondendosi dietro vecchi ricordi, sia pienamente cosciente di puntare al vuoto lasciato dai vecchi Leoni del passato (in primis Guns'N Roses, ma anche Motley stessi). In pratica 'Here Comes The Brides' è tutto questo, un nuovo traguardo del Rock'N Roll grezzo di oggi con i piedi ancorati nei primi anni '90, il cui retrogusto lasciato sul palato sonoro è decisamente piacevole. Dopo il buon comeback di Skid Row, la rinascita dello Street americano passa anche per i Brides Of Destruction.
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