Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2004
Durata:42 min.
Etichetta:Avantgarde
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. CONJURATION
  2. PAIN & PLEASURE
  3. HUMAN SCULPTURE
  4. DESIGNED FOR BLOOD
  5. CREATION OF DEATH
  6. JA PIMEYS LASKEUTUI
  7. EXTREME FORM OF HATRED
  8. DEMONIZED
  9. END OF DREAMS (INSTR.)

Line up

  • Juha Harju: vocals
  • Janne Niiranen: guitars
  • Juha Sirkkiä: guitars
  • Eero Mantere: bass
  • Olli Savolainen: keyboards
  • Antti Makkonen: drums

Voto medio utenti

Arrivano dalla Finlandia questi Shade Empire, gruppo attivo da circa quattro anni che giunge al debut album dopo aver realizzato tre demo intitolati "Throne of eternal night", "Daemon" e "Essence of pain". Devo dire che sia la cover che il titolo del disco (per non parlare del logo usato dal sestetto) mi hanno inizialmente tratto in inganno, credevo infatti di trovarmi di fronte a qualche sconosciuta electro band proveniente da chissà dove, pronta a propinare l'ennesima dose di future pop danzereccio, invece mi sono dovuta ricredere (anche se non totalmente, come scoprirete leggendo il seguito della recensione) non appena ho realizzato che si trattava di una formazione che propone un bell'esempio di black atmosferico. La musica presente in "Sinthetic" è superveloce e aggressiva ma anche parecchio melodica e contraddistinta da una massiccia presenza delle tastiere, senza le quali gli Shade Empire non sarebbero praticamente nulla! Il keyboards player Olli Savolainen ha infatti un bel daffare in tutti i brani, e devo dire che spesso certe sue intuizioni non sono niente male (ma anzi contribuiscono in gran parte alla riuscita del cd). In pratica il buon Olli non si limita a creare le solite sinfonie maestose tipiche di questo genere musicale, ma ogni tanto concede anche un po' di spazio a sonorità più "moderne" e elettroniche, non disdegnando qualche piccolo richiamo al synth-pop. Non preoccupatevi però, gli SE sono a tutti gli effetti un gruppo black, è solo che hanno avuto la furbizia di diversificare un tantino la loro proposta, giusto per non risultare esattamente identici a altre centinaia di band uscite negli ultimi anni. La loro idea mi pare encomiabile e anche il risultato è oltre le aspettative: l'insieme dei brani è caratterizzato da una buona compattezza e una notevole uniformità, elementi che implicano il raggiungimento di un livello espressivo abbastanza sorprendente per una formazione così giovane. Un bell'esordio quindi, che oltretutto fa ben sperare per le sorti future di uno stile musicale ampiamente sfruttato e stra-abusato, ma che a quanto pare messo nelle mani giuste può ancora avere qualcosa di interessante da offrire!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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