Error è un progetto musicale nato dalla mente malata di Atticus Ross (già collaboratore di personaggi del calibro di Trent Reznor, Zack De La Rocha e Maynard James Keenan), che insieme a Brett Gurewitz (membro fondatore dei Bad Religion e produttore di numerosissime punk band), al fratello Leopold e a Gregg Puciato (vocalist dei Dillinger Escape Plan) ha voluto creare qualcosa che potesse rappresentare una sorta di fusione tra l'harsh-electro e la forma tradizionale della punk song. Il risultato è questo EP che ci propone un sound molto "straight to your face", e quindi particolarmente diretto e potente oltre che supercontaminato. Fin dall'inizio l'intento del gruppo è stato quello di comporre brani che suonassero abbastanza estremi, ma non così tanto da essere impossibili da ascoltare. L'impressione è che i quattro ci siano riusciti molto bene, difatti se facciamo un confronto tra questi pezzi e certe degenerazioni power noise (che oggigiorno rappresentano la norma all'interno del panorama elettronico d'avanguardia) possiamo notare che nei primi è perfino possibile trovare una qualche parvenza di melodia. Ed è proprio qui che sta la grandezza della band, nel fatto cioè di aver saputo rendere più accessibili certe sonorità che fino ad ora sono state apprezzate da una fascia molto elitaria di ascoltatori, e che in questo caso vengono utilizzate in maniera un po' diversa da quanto accade solitamente. In poche parole sembra di sentire una versione rhythmic noise dei Nine Inch Nails, o se preferite una versione rock degli Hypnoskull con Keith Flint alla voce. E visto che stiamo parlando del cantante dei Prodigy, non si può non fare un paragone tra la sua band e gli Error, che nel complesso suonano un po' meno techno-oriented e ancor più "rumorosi" degli autori dell'epocale "The fat of the land". I cinque episodi nei quali si suddivide il dischetto sono davvero devastanti (una vera mazzata per dirla in parole povere!) e particolarmente indicati per gli stomaci forti: non credo di poter riuscire a trovare qualche aspetto negativo che li caratterizza se non quello relativo alla loro lunghezza complessiva, che purtroppo supera appena i diciassette minuti! Al di là di questa precisazione legata al solo aspetto "quantitativo", c'è da sottolineare che invece la qualità del prodotto (sia a livello di forma/struttura che di contenuto) è ottima, e che ad ogni ascolto il mini convince sempre di più visto che si riescono a scoprire e ad apprezzare particolari che magari in precedenza potevano essere sfuggiti. Non c'è che da augurarsi che gli Error realizzino al più presto il seguito di questo lavoro, perché dagli artefici di una delle cose meno banali e più valide che la scena electro/industrial metal ha prodotto in questi ultimi tempi c'è solo da aspettarsi qualcosa di altrettanto sorprendente!!
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