Terzo album in studio per gli americani
Abigail Williams che tornano con la loro proposta di Black Metal Sinfonico. A differenza dei due dischi precedenti che si sono avvalsi della produzione di James Murphy (Obituary, Testament, Cancer), e Peter Tagtgren (Hypocrisy, Pain), questa volta è il cantante chitarrista
Ken Sorceron ad occuparsi della produzione e del mixaggio del disco. E con ottimi risultati. Anche se ancora ben individuabili nella scrittura delle canzoni le influenze di Dimmu Borgir, Emperor e Cradle of Filth, all'ascolto del disco si percepisce la voglia di provare un qualcosa di più personale. Le canzoni alternano spesso sfuriate in blast-beat con grandi tappeti di tastiera in sottofondo a tempi più rallentati e di atmosfera tra il Funeral ed il Doom, che si rivelano le parti più interessanti del disco. La prima
"Ascension Sickness" si apre con un arpeggio che sarà il tema portante della canzone.
"Radiance" invece è l'esempio delle parte più atmosferica degli Abigail Williams con andamenti che ricordano molto My Dying Bride per finire con un crescendo tipico black metal sinfonico. Quest'alternanza prosegue anche in "
Elestial" ed in "
Infinite fields of minds", nella quale è da sottolineare un riff mid-tempo di matrice death-thrash nella parte finale. "
Three days of darkness", atmosferica a sufficienza per introdurci nei 17 minuti della suite conclusiva "
Beyond the Veil", ottima canzone aperta da struggenti note di violino che ritroveremo per tutta la durata del pezzo. In conclusione, "Becoming" non è un caposaldo di originalità ma sicuramente gli Abigail Williams hanno imparato bene la lezione dall'Europa e la rielaborano con grande personalità.
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