Ringraziate il cielo che mi si sia rotta la videocamera.
“Voglio cambiare le cose; voglio fare cose che la gente non si aspetta da noi; voglio creare arte che sia differente e non conforme a ciò che va di moda adesso. Non abbiamo fatto un album dubstep, abbiamo fatto un album dei Korn.”Ecco, adesso cercate, nella dichiarazione di
Jonathan Davis qui sopra tradotta, le due ca**ate clamorose.
Trovate? Si? Bravi. No? Non importa.
La sindrome di Lars Ulrich colpisce anche i Korn, che decidono bene (!!!) di fondere il loro sound con una manciata di nomi
dubstep, genere che il sottoscritto non sa nemmeno cosa sia, ma dev’essere una di quelle cose che fanno quelli che mettono i dischi. Il risultato è un aborto vergognoso, che non ha alcuna attinenza con i generi trattati su
Metal.it, ossia rock, metal e divagazioni sull’argomento.
Non spenderò più di tanto per raccontarvi il disco; se vi interessa, potete sentirlo interamente in streaming, comprarlo, o cercare delle recensioni adeguate su siti che si occupano di dubcoso, lì. Essere curiosi, aperti e sperimentali è una cosa che apprezzo molto. Fare gli sboroni con i soldi guadagnati sul sudore dei metal fans per fare delle porcate solo per soddisfare appetiti personali, è una cosa indegna.
P.S. il 'senza voto' si riferisce al fatto che non sono titolato per recensire albums dubstep. Con la scala di giudizio che riguarda le mie competenze musicali, questo disco prende 2, per la produzione.
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