Dopo l'ottimo successo di critica e pubblico ricevuto dall'ultimo "Blackjazz", i norvegesi
Shining pubblicano oggi, sempre su
Indie Recordings, quello che è il loro primo live della loro decennale carriera intitolato
"Live Blackjazz". Il titolo richiama in maniera chiara la loro ultima fatica discografica, che di fatto occupa buona parte della non troppo lunga scaletta, che comunque non rinuncia a chiamare in causa album come "Grindstone" o "In the Kingdom Of Kitsch You Will Be a Monster": il gruppo ha una grande resa anche in sede live, nonostante la natura della loro proposta musicale sia molto complessa, articolata, di difficile assimilazione ad un primo e superficiale ascolto. Gli Shining mischiano infatti metal, elettronica, free jazz ed avantgarde e riescono a coniugare mondi apparentemente così eterogenei e distanti creando un suono originale e unico, tra sample elettronici, sassofono e chitarre. L'energia di brani come "Exit Sun", "The Madness And The Damage Done", "In the Kingdom Of Kitsch You Will Be a Monster", "Goretex Weather Report" o "The Red Room" rimane immutata e persino la cover finale di "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson manitene la lucida follia e l'acidità della versione in studio già apprezzata su "Blackjazz".
Sicuramente "Live Blackjazz" è un disco che può essere molto utile per scoprire questa band originale e schizzata, fornendo una panoramica che, seppure non completa, è un'istantanea fedele del carattere degli Shining.
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