Verdi prati sconfinati, oceani in tempesta, scogliere mozzafiato, paesini in cui il tempo pare essersi fermato e..gli
Xerosun. L'Irlanda da oggi non sarà più solo natura incontaminata ma anche questo interessante gruppo a metà tra il post-grunge, l'heavy metal e l'hard rock. E come faccia a trovarsi a metà tra tre cose è un mistero che neanche Raz Degan potrà mai risolvere.
Per mettere un po' più in chiaro le cose, facciamo degli esempi concreti: per ottenere gli Xerosun basta prendere i
Foo Fighters, gli
Staind e i
Metallica e farne un bel mix. Il risultato è una scoppiettante mistura di sicuro interesse, anche se un po' troppo spesso eccede nella derivazione, esalando sensazioni di già sentito.
Partiamo col descrivere uno dei punti a favore della band, senza dubbio la voce di
Ivan O'Sullivan, dal timbro molto simile a quella di Hetfield dei già citati Metallica, con a favore una versatilità decisamente maggiore in particolare nelle sezioni più alte, cosa che permette agli
Xerosun di variare molto il loro stile.
Voce che si interseca perfettamente col grande lavoro della coppia di chitarre, robuste e incisive al punto giusto, a creare un tappeto sonoro d'impatto e che non lascia spazio a pause di sorta. Notevole è anche l'apporto di
Darrin Bell alla batteria, sempre puntuale e mai eccessivo.
Passando invece alle canzoni, è ottimo l'inizio con "
Cut me Down", il cui ritornello finirà con lo stamparvisi in testa fin dal primo ascolto, buono il prosieguo con la rock-oriented "
In My Mind", e ottima è anche la terza traccia "
Broken", della quale è stato girato anche un video che potete apprezzare in calce, nella quale esce l'aspetto più grunge degli Xerosun, con la voce di O'Sullivan che prende altre strade rispetto alla doppietta iniziale.
Si prosegue con "
Transparent Fantasy", anche qui molto grunge in particolare nelle linee di basso, anche se nel bridge e nel ritornello esce la voce "hetfieldiana" di Ives a indurirne le sonorità.
Il resto del disco si dipana tra momenti più ("
Silent Call", "
Long Way Down") o meno ("
All for Nothing") riusciti, mantenendosi comunque su livelli decisamente buoni, soprattutto per un disco di debutto.
In conclusione un interessante lavoro questo "
Absence of Light" degli
Xerosun, che non inventa niente di nuovo dal nulla ma trasforma qualcosa di già esistente in una piacevole novità. Un'ascoltata la merita senza dubbio, a voi decidere se proseguire.
Quoth the Raven, Nevermore..