Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:non disponibile
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. UNDER FRIENDLY FIRE
  2. SLIPPING FROM REALITY
  3. GENETIC OVERKILL
  4. DIE WITH A BEER IN OUR HAND
  5. THE HORDE
  6. ENDLESS PLEASURE
  7. DEAD MAN DRINKING
  8. ALIEN REVENGE
  9. FISTFUL OF LOVE
  10. BEYOND THE PUBYARD
  11. WE'RE COMING BACK

Line up

  • Gerre: vocals
  • Frank: bass
  • Andy: guitars
  • Olaf: drums

Voto medio utenti

Ripetere un album quale "B-Day" era difficile per i Tankard, ritornati alla grande con quell'album (10/10 su EUTK.net) dopo una parentesi della carriera caratterizzata da dischi francamente mediocri quali "Disco Destroyer" e "Kings of Beer". Questo "Beast of Bourbon", invece, va molto vicino ad eguagliare il predecessore, del quale mantiene le coordinate stilistiche, la grande ispirazione e la produzione distruttiva di Andy Classen (pur con un mastering esasperato che porta spesso la doppiacassa a saturare).
Archiviato completamento il periodo delle povere idee di "Kings of Beer" i Tankard dimostrano con questo ennesimo lavoro di essere tornati ai fasti di un tempo ("Morning After", per intenderci), con il loro thrash divertente ma devastante, nel quale predomina l'aspetto ironico dei testi, pur senza togliere spazio alla buona musica, ben suonata e ben composta. Come in "B-Day" a farla da padrona sono soprattutto le sfuriate a folli velocità, rappresentate dalla opener "Under Friendly Fire", sconvolgente per impatto, o da "Alien Revenge" (chi conosce i Tankard sa cosa aspettarsi solo dal titolo), ma devo dire che l'intero disco si caratterizza per una grande varietà di registri e di soluzioni; dalle epiche aperture melodiche di "Die With a Beer in Your Hand", eroica sin dal titolo, ai malinconici arpeggi di "Endless Pleasure" (grandiosa e toccante l'interpretazione di Gerre) fino alla scanzonata cover di "We're Coming Back". "Beast of Bourbon" è una squisita rappresentazione parodica nella migliore tradizione dei Tankard, che continuano a sollazzarci da ventun'anni in barba a tutti quei saccenti che li snobbano solo per la vena (auto) ironica che li ha resi unici e dannatamente personali. E' l'album che conferma il ritorno dei Tankard ai vertici qualitativi del thrash mondiale, ma anche questa volta nessuno si accorgerà di questa band di sfigati, ubriaconi, rubicondi e puzzolenti tedeschi. Roba da intenditori questa. Se vi piacciono gli squartamenti e i rutti nei microfoni, questo lavoro non puo' fare per voi: qui c'è solo musica vera, tanta passione, un feeling unico ed un amore vero, sincero per il thrash di una volta e per le bionde da urlo. Bionde birre, ovviamente.

Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa
Festaiolo

Che dire di una band che ti scrive "Muori amico, questa è la fine.. ma come ultima cosa, muori con una birra in mano"??? Che seno dei genuini festaioli, che ti scrivono un album in cui la serietà è un ricordo ma la qualità musicale di nota, eccome se si nota..

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