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Diabolicum sono una band svedese giunta al secondo full lenght dopo il debutto “Th
e Grandeur Of Hell” del ‘99. Incidono per una delle migliori (se non la migliore in assoluto) labels italiane ovvero la Code666. Il prodotto che ho sottomano è eccelso sia per qualità materiale (un pregevole e lussuoso digipack) che per la materia sonora. I
Diabolicum per chi non lo sapesse hanno già assaggiato la lama della censura, infatti il loro video “
The Defcon” è stato praticamente pluricensurato mentre alcune stamperie si son rifiutate di stampare l’artwork del digipack, considerato troppo estremo e offensivo. In effetti in primo piano è raffigurata una batteria di missili (le famigerate V2 tedesche?) in un trionfo di macchie di sangue su sfondo candido.
L’interno e il booklet non sono da meno…un Cristo appeso a testa in giù striato di sangue e foto di donne fatte a pezzi (ho il sospetto che risalgano al periodo nazista…). Ma passiamo alla materia sonora dell’album, la quale si pone come un manifesto d’odio, negatività e nichilismo sonoro. I
Diabolicum partono dal Black Metal, di quello con le iniziali maiuscole e pur non raggiungendo le vette di ferocia di gruppi come
Marduk,
Impaled Nazarene e
Tsattogghua allo stesso tempo riescono a non essere monolitici come le bands citate. E questo è un innegabile pregio degli svedesi. Ma la vera chicca sta nell’uso dell’elettronica che pervade tutto il disco, al punto da spostare la proposta musicale dei
Diabolicum su coordinate black industrial che molto devono a gruppi come
DHG666.
Il maelstrom nucleare creato da
Sasrof (leader della band) è davvero notevole e si avvale del supporto di un cast all stars. Infatti al disco hanno partecipato Mr.
Jon Nödtveidt (
Dissection of course) che ha scritto alcune liriche oltre a
Dirge Rep (
Enslaved),
Martin Shirenc (
Pungent Stench/
Hollenthon) e
Wrath (
Setherial/
Bewitched).
Picchi di assoluto nichilismo sonoro sono “
The War Tide”, “
Heavens Die” e “
The Song Of Suffering” che come potete intuire dai titoli trattano delle tematiche care al black metal e alla misantropia in generale. Estirpare la razza umana dalla terra.
Inumani e glaciali questi svedesi ci regalano 45 minuti di assoluta negatività inframmezzata da sampler che riproducono urla, lamenti, marce militari e tutto un campionario di suoni malati, riuscendo a creare scenari di desolazione e devastazione. A mio modesto parere magari qualche inserto atmosferico doom/ambient in stile primi
MZ412 e
Void Of Silence avrebbe soltanto giovato al sound dei
Diabolicum aumentandone la fredda glacialità già di per sé notevole. Buona la produzione che riesce a dare risalto alle macchine pur non perdendo di vista il sound sporco e marcio che ha fatto la fortuna dei
Darkthrone.
Nel disco è presente anche un’interessantissima traccia cd-rom che non fa altro che aumentare la qualità intrinseca nonché l’appetibilità di questo dischetto. In definitiva un disco di assoluto valore, consigliato agli adepti della fiamma nera che più nera non si può. No trends, No posers, No pigs…only FUCKING WAR!!!!!!
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