Delizioso.Terzo album per i francesi
Lord of Mushrooms, che per l’occasione si rifanno il look, pescando gli italiani
Luca Mariotti (keyboards) e
Marco Talevi (drums), ma soprattutto reclutando alla voce quel
Gus Monsanto che mi ha fatto sboccare con i Takara, sollevare mezzo sopracciglio con i Revolution Renaissance, godere con gli Adagio… insomma, un singer che può diventare la croce o la delizia di una band, a seconda del livello di coinvolgimento e del tipo di proposta musicale, essendo (secondo me) uno dei cantanti meno versatili in giro, e forse per questo uno dei più interessanti. Questa volta, per mia, nostra, vostra, loro fortuna, il connubio regge e alla grande, e alla fine della recensione Gus sarà la ciliegina su una torta davvero gustosa.
Ben sette anni sono passati da quel “
Seven Deadly Songs” che già aveva raggiunto picchi di eccellenza, ed il prodotto che ci troviamo tra le mani oggi può contare su una squadra niente male; infatti, oltre alla succitata line-up, “Perspectives” si può vantare di
Richard Chycki (Rush, Aerosmith, Dream Theater, ecc.) al mix,
Andy VanDette (Deep Purple, Porcupine Tree, ecc.) al mastering ed una copertina disturbante quanto affascinante, opera di
Travis Smith (Opeth, Nevermore, ecc.). E siamo solo al preambolo iniziale!
“Perspectives” è un album strano, nel senso migliore del termine. Il progressive metal qui si veste di mille colori, preferendo strutture dissonanti dal punto di vista armonico, che si accompagnano a linee vocali davvero inusuali. La sensazione ‘di superficie’, ascoltando questo album, è quella dello straniamento; pochi i punti di riferimento, per una manciata di brani uno più strano, bello, coinvolgente dell’altro.
Se proprio dovessi darvi delle coordinate stilistiche, citerei i Tool o i Porcupine Tree come margini di un range che, comunque, riesce sempre ad essere originale e non derivativo. Il sotto-concept lirico accompagna e lega perfettamente gli undici brani di “Perspectives” creando un mainframe strano, poco allineato, in cui c’è tantissima musica da ascoltare, esibizioni tecnicamente sorprendenti, poche soluzioni scontate ed un generale feeling di inquietudine, oscurità; sarà sta nebbia che c’è oggi a Ravenna, mah…
Non citerò brani, per il semplice motivo che considero “
Perspectives” un viaggio unico, di cui consiglio l’ascolto dall’inizio alla fine, per meglio calarsi nel mood che i Lord of Mushrooms ci regalano. Non è di certo un album facile, ma ha la rara capacità di agganciarsi al primo ascolto, soprattutto alle orecchie golose di musica progressive. Date retta allo zio Sbranf, e dedicate almeno un ascolto ai Lord of Mushrooms: meritano, eccome.